Entrano a regime, dopo una fase di sperimentazione, le nuove norme in termini di diritti civili che anche il Comune di Rimini ha adottato attrezzando la propria anagrafe. Si tratta di due importanti novità inerenti da una parte la possibilità- datta dalla nuove leggi- di codificare le cosiddette unioni civili, dall'altra la possibilità di registrare in Comune il proprio testamento biologico, o meglio, la propria dichiarazione anticipata di trattamento (dat). Ad esse si aggiunge uno strumento più datato ma che da qualche anno è stato informatizzato, ovvero le dichiarazioni di assenso al trapianto degli organi espressa presso gli Uffici Anagrafe di quei Comuni – tra cui Rimini - che hanno attivato il servizio di raccolta e registrazione della dichiarazione di volontà, in fase di richiesta o rinnovo della carta d’identità.
Dichiarazione anticipata di trattamento, testamento biologico
Dal gennaio 2018 sono entrate in vigore le nuove “Norme in materia di consenso informato e disposizioni anticipate di trattamento”. La cosiddetta legge sul testamento biologico disciplina la normativa sulle Dat (Dichiarazione anticipata di trattamento): uno strumento tramite cui, in previsione di una futura eventuale incapacità di autodeterminarsi esprimendo la propria preferenza, la persona interessata può rendere note le proprie volontà circa i trattamenti sanitari (indicando a quali terapie si vuole rinunciare e a quali condizioni)e nominare un fiduciario che lo rappresenti nelle relazioni con il medico. Nei soli primi mesi del 2018 sono già 16 le dichiarazioni ricevute dagli uffici del Comune di Rimini.
Unioni civili costituite nel comune di Rimini
Sono 60 le unioni civili riconosciute o registrate nel Comune di Rimini, da metà 2016 – data di entrata in vigore della nuova disciplina – al 2018. Il numero riguarda complessivamente sia le unioni civili effettuate all'estero (circa il 60 per cento del totale) per le quali è stato richiesto il riconoscimento anche nel Comune di Rimini; sia quelle effettivamente registrate dal Comune di Rimini (8, solo nei primi mesi del 2018). Numeri che testimoniano come, a conti fatti, siano proprio le unioni civili le uniche tipologie di convivenza in incremento, viste le contestuali diminuzioni di matrimoni civili e religiosi.
Dichiarazioni di assenso trasmesse al sistema informativo trapianti
Nel nostro Paese per la manifestazione della volontà di donare vige il principio del consenso o del dissenso esplicito(art. 23 della Legge n. 91 del 1 aprile 1999; Decreto del Ministero della Salute 8 aprile 2000). Il "silenzio-assenso" introdotto dagli artt. 4 e 5 della Legge 91/99 non ha mai trovato attuazione. Per tutti i cittadini maggiorenni italiani è possibile (non obbligatorio) dichiarare la propria volontà (consenso o diniego) sulla donazione di organi e tessuti dopo la morte, con una dichiarazione di volontà, in fase di richiesta o rinnovo della carta d’identità. Nel corso degli anni il servizio è stato completamente informatizzato. Dal 2013 ad oggi a Rimini sono stati complessivamente 4.893 i consensi registrati da cittadini riminesi, il 59% sul totale degli assensi registrati in provincia di Rimini, che arriva in totale a 8265 consensi.
“Il tema dei diritti civili - è il commento dell'Amministrazione comunale di Rimini – è da qualche anno al centro di una corposa opera di rinnovamento e ammodernamento legislativo, sociale e culturale. Sono novità importanti quelle che il Comune di Rimini ha voluto immediatamente recepire nell'ambito dei diritti delle coppie, tramite l'istituzione del registro delle unioni civili, del diritto all'autodeterminazione in caso di malattia grave, e in quegli ambiti diversi ma intrecciati che richiamano il fine vita, come le donazioni di organi e il testamento biologico. Temi ovviamente di carattere nazionale, ma su cui Rimini ha sempre fatto sentire la propria voce, sollecitando e pungolando a livello culturale e amministrativo l'adozione di nuove leggi. Un diritto in più non significa un diritto in meno in un'altra direzione, ma è un arricchimento straordinario per la comunità locale e la coesione sociale”.