Dichiarazione di Chiara Bellini, vicesindaca del Comune di Rimini, sul nuovo concetto di spazi e servizi educativi

A bisogni nuovi è necessario lavorare per offrire servizi nuovi, interpretando in maniera dinamica la lettura della società e cercando di innovare servizi, spazi e strutture.

Data di pubblicazione

“Prolungamento del tempo pieno, outdoor education, nuovi poli scolatici come centri culturali e aggregativi di quartiere, ma anche criteri di accesso ai servizi educativi per l’infanzia più vicini ai bisogni delle giovani coppie. Un nuovo concetto di spazi e servizi educativi in grado di andare incontro alle mutate condizioni nel rapporto tra tempo di vita e tempo di lavoro della nostra comunità, dove i tradizionali ritmi di lavoro, la vicinanza delle reti famigliari, il modo di vivere la quotidianità, sono radicalmente mutati anche solo rispetto cinque anni fa. A bisogni nuovi, è dunque necessario lavorare per offrire servizi nuovi, interpretando in maniera dinamica la lettura della società e cercando di innovare servizi, spazi e strutture.  

Una linea di analisi e di intervento che viene confermata anche dai risultati pubblicati questa mattina dal “Sole24Ore” riguardo alcuni indici relativi al benessere nelle province italiane. Risultati che, aldilà dei piazzamenti numericamente critici per i 27 Comuni della nostra provincia, indicano come margini di sviluppo e linee di lavoro proprio gli aspetti su cui come Amministrazione comunale stiamo già lavorando: scuole accessibili, giardini e palestre scolastiche, edifici con mense. Si tratta degli stessi ambiti di intervento che abbiamo inserito come prioritari nei progetti presentati per la candidatura al PNRR, nella consapevolezza che, aldilà dell’esito favorevole o meno dei finanziamenti, sia comunque quella la linea da seguire per lo sviluppo dei nostri servizi locali.  

Trovo siano questi gli stimoli da recepire da analisi e graduatorie che tengono insieme parametri decisamente distanti come il “gap affitti centro e periferia”, “imprese che fanno e-commerce”, “quoziente di nuzialità”, “saldo migratorio totale”, “disoccupazione giovanile”, “tasso di fecondità”, “pediatri”, ad ambiti più strettamente legati all’edilizia scolastica per la scuola dell'obbligo, neonati e ‘giovani’ fino a 40 anni.    

Limitandomi ai servizi per l’infanzia, una piccola parte di questo report, ci tengo a sottolineare come i riferimenti utilizzati siano più che altro dati ‘freddi’ legati agli spazi, senza entrare nel cuore della tipologia dei servizi offerti, o alla qualità dei progetti pedagogici. Tutti settori in cui Rimini si è distinta e per cui sta ricevendo importanti finanziamenti nazionali e regionali che, come Amministrazione, abbiamo deciso di restituire totalmente ai riminesi, tramite misure innovative e coraggiose come il ‘nido gratis’, oppure il taglio delle rette per le mense (ottenuto proprio in queste settimane grazie alla mensa bio, ai prodotti a kilometro zero, all’offerta attenta alla filiera locale, alla dignità delle condizioni lavorative e allo sviluppo dell’occupazione) e le facilitazioni per i trasporti.  

La classifica deve essere letta dunque come traccia di un lavoro, utile a definire le scelte decisive per il futuro della nostra provincia e delle nostre città, forti delle opportunità aperte, per esempio, dal Pnrr. La consapevolezza comune da cui dobbiamo comunque partire e che, oggi,  la crescita di una comunità non può crearsi da ragionamenti chiusi e autoreferenziali, ma richiede il gioco di squadra tra territori e istituzioni, mettendo da parte campanilismi e interessi di parte. I dati del Sole24Ore riguardano tutta la provincia di Rimini. Una indicazione anche questa utile; visto che saranno sempre di più i territori di area vasta a dettare i trend del benessere dei territori, ed è a questa dimensione che anche Rimini si sta da tempo dedicando, non solo in ambito sanitario, produttivo e di servizi, ma anche a livello educativo, a partire dal coordinamento pedagogico provinciale, e da servizi che sempre più leggono e leggeranno la città con la lente prioritaria dei bisogni dei cittadini, piuttosto che con quelle, forse più rassicuranti ma oramai datate, degli stradari e dei confini tracciati sulla carta.

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Ultimo aggiornamento

07/06/2024, 00:10