La proposta di cui alla Delibera di C.C. n. 82/13 depositata dal M5S riguardava la possibilità di variare lo strumento urbanistico vigente con la finalità di rendere possibili, in Centro Storico, i frazionamenti degli alloggi oggi di grandi dimensioni, la loro ristrutturazione, il loro miglioramento sismico ed energetico, nonché la facilitazione e riduzione dei tempi per ottenere gli atti autorizzativi. In merito alla possibilità di variare il PRG in Centro Storico, ogni caso è però opportuno precisare che, ai sensi dell'art. 41 comma 2 lettera b) della LR 20/2000, fino alla definitiva approvazione del PSC, del RUE e del POC, possono essere adottate e approvate le sole varianti al PRG di cui ai commi 4 e 7 dell'art. 15 della L.R. 7 dicembre 1978 n. 47, e pertanto non riguardanti la disciplina particolareggiata della zona omogenea A (Centro Storico), ma finalizzate alla sola ridefinizione delle unità minime di intervento e/o alla modifica delle destinazioni d'uso non aventi incidenza sugli standard urbanistici. Come dire, possiamo anche far finta che non esistano ma norme e leggi sono lì a ricordarci che esse sono vive, vegete e da attuare.
Solo con riferimento alle recenti novità legislative introdotte in campo urbanistico/edilizio dallo Stato a fine 2014 (e dunque quasi due anni dopo la profezia pentastellata che faceva a pugni con lintera normativa coeva), con Legge di conversione del Decreto Sblocca Italia n° 164/2014, nonché da interventi interpretativi della Regione Emilia-Romagna, con Circolare del 21/11/2014 successivamente integrata con ulteriore circolare del 17/12/2014, il frazionamento di unità immobiliari è stato ricompreso tra le opere realizzabili con intervento di Manutenzione Straordinaria, rendendolo conseguentemente ammissibile oggi (2015) anche in Centro Storico.
In questottica, lamministrazione comunale si è prefissa lo scopo di costituire una base comune, da condividere con gli operatori, individuando una fattibile (quindi, non aleatoria o che non stava in piedi giuridicamente) serie di misure per incentivare la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, nonostante la complessità degli apparati normativi che sovente imbrigliano le possibilità di intervento al di là della volontà delle singole amministrazioni, allo scopo di fornire elementi di riferimento certi ed applicabili nellimmediato. Nel merito, si è pensato pertanto di partire da unattenta analisi del territorio, delle sue peculiarità, della vocazione economica della città e delle connessioni tra i vari ambiti, nonché delle criticità presenti. Inoltre, nel rispetto delle linee guida del Masterplan Strategico nonché degli indirizzi di programmazione e di gestione del territorio che si stanno concretizzando anche con la fase di approvazione finale degli strumenti di pianificazione: PSC e RUE, si è proceduto ad una puntuale verifica degli strumenti pianificatori locali, cercando di cogliere quelle opportunità di esemplificazione e di flessibilità consentite dalle nuove disposizioni sovraordinate, individuando allo stesso tempo alcuni spiragli che, pur nel rispetto delle stesse, consentissero la formulazione di provvedimenti finalizzati agli obiettivi in parola.
Con il RinnovaRimini, si è voluti declinare operativamente e rapidamente dopo lapprovazione dello Sblocca Italia e della circolare di attuazione a fine 2014 il un quadro di riferimento generale nei confronti di tutti coloro che intendessero promuovere interventi qualificanti, avvalendosi di benefici procedurali, agevolazioni economiche o maggiore flessibilità delle norme..