Dichiarazione dell'Assessore alle Politiche Finanziarie e di Bilancio, Antonella Beltrami

"Nel 2007 oltre l’80% dei Comuni italiani, per mantenere il livello quantitativo e qualitativo dei servizi a fronte di pesanti riduzioni delle risorse provenienti dallo Stato, ha dovuto chiedere sacrifici ai cittadini sotto forma di incremento dei tributi locali..."
Data di pubblicazione

Rimini propone di applicare l’addizionale Irpef per la prima volta dal 1999; se si volesse fare una botta di conti, possiamo tranquillamente affermare che i contribuenti riminesi hanno risparmiato in otto anni di non applicazione dell’addizionale allo 0,2% un totale pro capite di 324 euro.

Quella di ricorrere a nuova tassazione non è stata una decisione facile, ma la si è presa nel nome di una duplice linea prioritaria di governo locale: sostegno allo sviluppo e tutela e rafforzamento del welfare. Non solo, per centrare questi obiettivi abbiamo intrapreso nuovamente la strada della razionalizzazione della spesa; in bilancio sono previsti tagli per 2,8 milioni di euro. Come dire; la nostra famiglia, per costruire un futuro solido, ha già da tempo rinunciato alle vacanze e al ristorante.

Abbiamo voluto proporre un bilancio fondato sui principi dell’equità fiscale e della trasparenza; agendo su addizionale Irpef e imposta di scopo, si ripartisce omogeneamente la pressione fiscale. L’Irpef è applicata con un’aliquota abbondantemente sotto la media regionale e tra le più basse del Paese; l’imposta di scopo va a incidere principalmente sulla rendita immobiliare.

Sull’addizionale va detto questo: non potendo applicare soglie di reddito di esenzione per soli lavoratori dipendenti e pensionati, la soglia indifferenziata avrebbe di fatto favorito le categorie ad alto rischio di evasione. Al danno si sarebbe aggiunta la beffa. In ogni caso la lotta all’evasione ed all’elusione fiscale- vera e propria sottrazione di beni alla collettività- deve essere priorità amministrativa a tutti i livelli, anche nella direzione di ridurre la pressione fiscale e tributaria, prima di tutto sull’ICI.

In tal senso ci auguriamo di avere presto delegate dallo Stato funzioni di controllo e di accertamento su Irpef e Iva (ora non abbiamo nessuna competenza in materia) poiché siamo certi di poter contribuire efficacemente a questa battaglia di giustizia sociale, grazie all’esperienza maturata nel recupero dell’evasione tributaria locale, che ha portato nelle casse comunali 25 milioni di euro in sette anni. Siamo pronti a raccogliere questa sfida: pagare tutti non solo per pagare meno, ma anche perché ciò è giusto ed equo.

La coesione sociale si mantiene tenendo alto il livello del welfare. Nel 2007 viene proposto un consistente aumento della spesa su sociale e pubblica istruzione, con un sostegno mirato alle famiglie maggiormente in difficoltà. Lo stanziamento in bilancio per le agevolazioni e le esenzioni, (veri e propri ammortizzatori sociali con effetti tangibili) sui tributi di nostra competenza arriva nel 2007 alla cifra di 1,950 milioni di euro; ben 700 mila euro in più rispetto al 2006. Una redistribuzione sensibile, a favore di pensionati, famiglie a basso reddito e numerose, con attenzione particolare ai lavoratori dipendenti. Circa 15.000 famiglie (il 27% del totale, nel 2006 erano 9.000) usufruiranno di esenzioni totali o sconti tra il 20 ed il 25% sulla bolletta della tariffa dei rifiuti con un beneficio medio tra i 35 ed i 40 euro; oppure potranno contare su uno sconto di 256 euro sull’ICI prima casa. Per alcuni nuclei i due benefici si sommeranno e per quasi tutti gli interessati le agevolazioni supereranno il costo dell’addizionale comunale.

Non è tassello marginale di questo discorso sociale il fatto che l’Amministrazione Comunale di Rimini si impegni, già con il Bilancio 2007, a dare una risposta fondamentale al problema dell’assorbimento del lavoro precario nell’Ente pubblico.

Abbiamo dunque cercato di fare il bilancio mettendo al centro dell’attenzione la parte più fragile del sistema, ma guardando avanti, certi che lo sviluppo sia ciò che può garantire al territorio un futuro sereno. Non sono solo gli ammortizzatori, per quanto importanti, che possono cambiare il livello di vita di una famiglia, ma un lavoro giustamente retribuito e stabile per donne e figli, insieme ad un sistema di servizi e infrastrutturale che consenta un adeguato livello di vivibilità del sistema. E’ questo alla fine che fa davvero la differenza.”

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:13