Dichiarazione dell'Assessore alle Politiche Finanziarie e di Bilancio, Antonella Beltrami

“La comparazione fatta quest’oggi da ‘Il Sole 24 Ore’ in una sorta di ‘prova tecnica’ di futuro federalismo, conferma per Rimini la crescita progressiva e evidente di alcuni settori chiave della pubblica amministrazione nell’ultimo decennio.
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Proprio i numeri del quotidiano economico - benché ancora non allineati alla cosiddetta ‘correzione turistica’che per Rimini vuol dire almeno 25 mila residenti in più rispetto al dato ufficiale - indicano come stia avendo esito positivo il recupero del gap storico della città sul versante sociale e dell’istruzione. Quei versanti cioè che vedevano puntualmente Rimini agli ultimi posti sul piano nazionale, anche a causa di anomalie/peculiarità sul fronte economico e sociale (‘le due velocità’ del turismo).

Non solo Rimini si è schiodata dalla coda della graduatoria ma adesso ottiene risultati lusinghieri se pensiamo, ad esempio, che nel 2004 una analoga classifica de ‘Il Sole’ vedeva Rimini investire 131 euro pro capite e ora si è passati a 165 euro. Dunque allo stesso livello di città come Reggio Emilia. A tutto ciò andrebbe aggiunto l’investimento (vero) fatto in questi anni sul versante della spesa socio-sanitaria, aumentata in maniera consistente, e che dunque dovrebbe sommarsi al numero riportato dal ‘Sole’. Un dato complessivo su tutti: se nel 2001 la spesa per i servizi sociali ammontava a 9 milioni di euro, nel 2007 si è passati a 22 milioni di euro.

Stesso commento per l’istruzione e per le funzioni generali; non conta solo essere nella parte alta delle graduatorie quanto la certificazione numerica che il grande sforzo fatto verso le politiche del welfare e dei servizi al cittadino stia pagando per e sul territorio. All’istruzione peraltro andrebbe aggiunto il capitolo- qui non compreso- della costruzione di nuove infrastrutture scolastiche, assai consistente (es. solo in questo momento sono in costruzione due nuovi asili nido e ristrutturato a polo scolastico l’ex seminario vescovile).

Il capitolo cultura, oltre gli incrementi in bilancio nell’ultimo lustro (circa il 10 per cento), va precisato tecnicamente perché nella statistica è compresa solo parzialmente l’attività dell’autonoma Istituzione, nata due anni fa. Non solo: Rimini- a differenza della stragrande maggioranza (se non la totalità) dei capoluoghi italiani- deve investire parte del suo bilancio anche in iniziative a forte impatto turistico che dunque per certi versi dovrebbero aggiungersi a quelle strettamente culturali. Treviso, che giustamente viene portata ad esempio di politiche culturali virtuose, ha un dato identico a quello riminese.

Il dato degli impiegati vede Rimini in posizione mediana sia a livello nazionale che regionale (media dip. in Emilia Romagna 88,87, Rimini 87. Costo: media regionale 41.769,625 euro, Rimini 40.906 euro). Ciò va particolarmente sottolineato anche in relazione al fatto che Rimini, a differenza di altri Comuni, ha già provveduto alla pianificazione dell’assorbimento del precariato.”

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:11