Dichiarazione dell'Assessore alle Politiche di Bilancio, Antonella Beltrami:

“Sono i numeri a rispondere alle assurde dichiarazioni in materia di costi della politica di Forza Italia, riportate quest’oggi da alcuni organi d’informazione locale."
Data di pubblicazione

Nel 2006 la spesa complessiva per gli incarichi nel Comune di Rimini è diminuita di un milione 974 mila euro rispetto all’anno precedente: l’importo assegnato è stato di 5, 256 milioni di euro contro i 7, 231 milioni del 2005. Di questi il 65% (pari a 3,5 milioni di euro) viene destinato agli incarichi di parte straordinaria per la realizzazione di opere pubbliche (collaudi e consulenze tecniche), conseguenza diretta dell’elevata cifra di investimenti (71 milioni di euro nel 2006, oltre 60 nel 2007) a questo scopo destinata dal Comune di Rimini. Le cifra per le cosiddette consulenze nel 2006 è arrivata a 118 mila euro contro i 357 mila del 2005 e i 599 del 2004: il trend è in evidente e sensibile discesa. Agli smemorati di Forza Italia va quindi ricordato che la procedura di affidamento degli incarichi, trasparente e motivata, è stata sottoposta al vaglio del collegio dei revisori e inviata alla Corte dei Conti che non solo non ha mosso rilievi, ma ha giudicato il comportamento del Comune di Rimini ‘virtuoso’.

Questi i numeri, incontrovertibili, poi ci sono le opinioni, anche personali.

E’ giusta la battaglia contro gli sprechi e l’inefficienza del pubblico ma questa non può essere confusa con il tema dei ‘costi della politica’. Un assessore di un Comune delle dimensioni di Rimini percepisce mensilmente un’indennità di poco superiore ai 2 mila euro per un impegno full time di almeno 10 ore giornaliere e responsabilità- verso la collettività e se stessi- enormi. Bisognerebbe cominciare a fare qualche raffronto. L’Assessore al Personale del Comune di Rimini gestisce quasi 1300 dipendenti; in ambito privato quanto guadagna il manager che sovrintende una struttura composta da così tanti dipendenti? Non è accettabile, ripeto, confondere ad arte il tema del contrastoalle storture del governare con quello di una critica alla politica per distruggerla e con essa distruggere i fondamenti stessi della democrazia. Se passa il concetto del pubblico amministratore quale ‘vampiro del denaro pubblico’ o, peggio, messo lì per portare avanti solo interessi privati o simili, allora salta qualsiasi principio di rappresentanza delegata dai cittadini e si finisce in quello della casta. Sarebbe uno scenario confortante un impegno in politica solo per coloro che hanno soldi e mezzi? Sarebbe questo un perfetto esempio di democrazia? Credo di no. Io credo invece che questa discussione vada fatta allora sul merito e non sulla demagogia. Che, peraltro, per quanto riguarda il Comune di Rimini è confutata anche dai numeri.”

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:13