Quanto è accaduto ieri sera durante il Consiglio di Circoscrizione n. 2 merita senzaltro di essere adeguatamente e pubblicamente rimarcato al fine di evidenziare il preoccupante tasso di irresponsabilità politica di alcuni esponenti di Alleanza Nazionale.
Si doveva discutere della proposta dellAmministrazione Comunale di rimuovere la situazione di degrado- con risvolti illegali- venutasi a creare nellarea di sosta del Parco Cervi, occupata nei fine settimana per improprie attività commerciali da immigrati dellEst Europa. Una proposta di spostamento in un altro sito, fondata su un forte controllo e vigilanza da parte della Pubblica Amministrazione e il divieto assoluto di vendita di oggetti e merci.
Una discussione amministrativa che, per un gruppo debitamente istruito di uomini di AN capitanato non si sa perché e a che titolo da Pasquale Barone, è diventata una palestra di intolleranza.
Niente da dire se la maleducazione si fosse limitata alle rumorose interruzioni ai miei interventi da parte dei soliti 7- 8 facinorosi; ci si sarebbe trovati dalle parti dei Fecchia, Pini, Freghiera e Barbagli della guzzantiana parodia dei fascisti su Marte.
Ma il fatto irritante e preoccupante si è rivelato allorché queste persone, compresi due consiglieri circoscrizionali di Alleanza Nazionale, hanno usato espressioni palesemente assolutorie- e non vado oltre leufemismo- a giustificare la recente aggressione xenofoba a Roma verso un gruppo di rumeni. Non è il caso di rilanciare pubblicamente le parole vergognose utilizzate da qualcuno al Consiglio circoscrizionale, nonostante il pubblico richiamo a considerare quanto fatto nella sua vita a favore dei senza diritti anche da don Oreste Benzi: spero che, potendosi riascoltare, quelle stesse persone almeno arrossiscano.
Chi non è arrossito e, anzi si è scaldato anche oltre il ruolo istituzionale, è il sottoscritto, che- allennesima provocazione strumentale, palesemente mirante ad affermare fuori tutti gli stranieri da Rimini- ha preso cappello e se ne è andato salutando il gruppetto di intolleranti a comando con un gesto della mano non educato. Mi scuso se con questo atto ho offeso la maggioranza dei consiglieri e del pubblico che ha correttamente partecipato alla riunione: non ce lavevo comunque con loro. Non mi sento di fare altrettanto con chi si è appositamente organizzato per diffondere i germi della violenza e dellintolleranza. Sinceramente, certe espressioni sentite ieri sera sono da brividi.