“Trovo del tutto impropria la richiesta ‘a furor di popolo’ del sindaco di Milano in merito al potenziamento degli organici di polizia nella città lombarda. Si tratta di una mossa populista che contraddice in maniera palese il ruolo e la responsabilità di un’amministrazione comunale. Fare leva sulla piazza per ottenere risposte dal Governo centrale, è quanto di più sbagliato e ingiustificato possa percorrere un sindaco di qualsiasi città, specie se nelle dimensioni e nella simbologia importante come Milano. Ma, di converso, trovo altrettanto sorprendente come il Governo- non so se all’interno di pianificazioni precedenti o meno- abbia garantito parte dei rinforzi pretesi, mi pare considerando scarsamente le istanze di tutte le altre comunità locali italiane. In tal senso mi trovo d’accordo con il primo cittadino di Torino: il messaggio che viene dato è imbarazzante perché si premia solo chi alza la voce. Non solo: vengono penalizzati i Comuni- tutti, detto per inciso- che ritengono di percorrere con senso dello Stato e sino in fondo il confronto istituzionale.
Tra questi anche Rimini che proprio sul tema della sicurezza investe una fetta consistente della propria fortuna turistica. Nonostante siano vent’anni che la richiesta della comunità locale verta su un rafforzamento permanente delle forze di Polizia, risposte definitive in questa direzione non sono pervenute. Così come non sono pervenute risposte certe dal Ministero dell’Interno circa un argomento correlato: lo spostamento della Questura nella nuova sede. Non è il mio stile urlare o protestare: ma almeno indignarmi, questo sì.”