Un dato, diffuso ieri da Confcommercio, che fotografa la drammatica situazione del tessuto delle piccole e medie imprese italiane, schiacciate dal drastico calo di fatturato conseguente alla pandemia e aggravata dalla crisi di liquidità e della difficoltà di accesso al credito. Una combinazione di fattori che crea un terreno fertile per quei criminali che tentano di fare affari approfittando senza scrupoli della disperazione di chi teme di perdere tutto ciò per cui ha lavorato e su cui ha investito. Sempre secondo il report di Confcommercio, la quota degli imprenditori che ritiene aggravato il fenomeno dell’usura è aumentata del 14% rispetto al 2019, una percezione di insicurezza che risulta più alta tra le micro-imprese del commercio e dei pubblici esercizi.
Una crescente esposizione ad un fenomeno che ha nella programmazione delle riaperture la prima, sostanziale, risposta. Oggi abbiamo una prospettiva: un calendario che consente la ripartenza in sicurezza di tutti i comparti del commercio e dei servizi, una prima boccata di ossigeno per rimettere in circolo lavoro e liquidità. Sarà una ripartenza graduale, nel quadro del perdurare della situazione emergenziale, ma è necessario che sia definitiva, evitando nuovi ‘stop and go’ che potrebbero diventare insostenibili. Questo vale a maggior ragione per l’economia del nostro territorio, che si regge su un tessuto di piccole e medie imprese della filiera turistica che vedono nell’estate che è alle porte l’opportunità per ricominciare.
Ovviamente non basta tornare ad aprire negozi e pubblici esercizi per allontanare lo spettro dell’usura e delle infiltrazioni criminali nel nostro tessuto imprenditoriale: è indispensabile un intervento mirato da parte del governo centrale, nell’ottica di velocizzare l’erogazione dei sostegni agli imprenditori più colpiti e soprattutto agevolare l’accesso al credito, aspetto ancora più nevralgico in questa fase di ripartenza. Parallelamente sul territorio dobbiamo proseguire nella strada della collaborazione tra enti locali, istituzioni, forze dell’ordine, attraverso l'applicazione dei diversi protocolli operativi introdotti negli ultimi anni e sostenendo con ancora maggior convinzione le iniziative volte a promuovere una cultura della legalità. L’usura è una piaga sociale e come tale va affrontata”.