Un atto che è in linea con le proposte di nuovi regolamenti che in alcune città italiane stanno avanzando e che nascono in considerazione della sensibilità crescente su un tema che è, e sarà sempre più, centrale per lo sviluppo delle città di domani.
Si tratta di una materia complessa, perché richiede la ricerca di equilibrio tra un diritto fondamentale come quello della tutela della salute pubblica e un altro diritto altrettanto prioritario nella società contemporanea e post pandemica, cioè quello di poter accedere alle tecnologie digitali e alle opportunità che queste offrono in tema di lavoro, servizi, scuola. L’elevato grado di attenzione dei cittadini sul tema e la necessità, che la pandemia ha reso non più prorogabile, di infrastrutturare il territorio per superare il digital divide, minimizzando l’impatto sul contesto urbano e tutelando gli ambiti sensibili, ha reso la disciplina della materia una priorità nell’agenda dei Comuni.
In queste settimane i nostri uffici stanno lavorando ad una proposta di disciplina caratterizzata da una specifica zonizzazione, anticipando una proposta i cui indirizzi si stanno discutendo da diverse settimane nei tavoli sul 5G attivati dalla Regione Emilia Romagna e grazie ai quali stiamo approfondendo i molteplici aspetti legati all’applicazione di questa tecnologia: dagli ambiti puramente amministrativi e procedurali, a quelli più tecnici legati al monitoraggio, fino all’esigenza di una campagna di informazione puntuale verso i cittadini, che possa sgomberare il campo da allarmismi ingiustificati ma allo stesso tempo fornire un quadro chiaro rispetto alle caratteristiche degli impianti corrispondenti alle nuove tecnologie 5G. Non da ultimo, il regolamento dovrà portare a rafforzare la concertazione con gli operatori di telefonia mobile - un percorso già avviato negli ultimi mesi dal Comune per affrontare alcuni casi specifici sul territorio - e che dovrà diventare un modus operandi ben definito e condiviso”.