Dichiarazione dell'assessore alla Sicurezza Jamil Sadegholvaad

“Giudico interessante e innovativo il versante di ‘attenzione’ al fenomeno della prostituzione da parte dell’Agenzia delle Entrate. E’ un segnale forte circa un problema lasciato colpevolmente macerare dall’incapacità della legge, italiana in questo caso, di mettere dei paletti, lasciando soli gli enti locali ad affrontare le problematiche dirette e quelle connesse, a partire dal degrado veicolato dall’attività di meretricio in strada.
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Per questo motivo, e davanti a questa assenza che sa molto (troppo) di deresponsabilizzazione, ogni iniziativa deve essere tentata. E’ ormai stucchevole, ma sono costretto ancora una volta a ricordare il vuoto legislativo con cui le amministrazioni, così come gli organi giudiziari, sono costretti a fare i conti ogni qualvolta si tenti in un qualche modo di arginare un fenomeno che, soprattutto quando si esprime sulla strada, ha ricadute evidenti sull’ordine pubblico e sulla vivibilità delle nostre città. Da tempo lamentiamo la mancanza di un cambio di rotta sulle politiche di sicurezza e una latitanza sul fronte legislativo che si traduce, come abbiamo provato sulla nostra pelle, in ordinanze sindacali rimandate al mittente o in provvedimenti che poi si traducono in un nulla di fatto. Il Comune di Rimini in questo senso è un laboratorio aperto: ordinanze, modifiche del regolamento della polizia municipale per colpire prostitute e clienti, una segnaletica ad hoc: un ‘fai da te’, magari anche artigianale, che comunque ha dato buoni risultati almeno sul contenimento del fenomeno, a detta anche delle forze del’ordine rappresentate nel Comitato provinciale ordine pubblico e sicurezza.

Dunque ben venga l’azione dell’Agenzie delle Entrate, che anche a Rimini come in altre città italiane, ha deciso di andare a controllare i conti sospetti e riconducibili all’attività di prostituzione. Un’azione che come Amministrazione Comunale ci sentiamo non solo di rimarcare, ma anche di rilanciare, magari approfondendo le segnalazioni dell’Agenzia delle Entrate e andando a operare ulteriori verifiche con i mezzi che abbiamo a disposizione, utili ad esempio per controllare locali in affitto o residence e quindi indagare su tutte quelle attività tese a favorire la prostituzione. Tutte le azioni che possono affiancare l’attività quotidiana che gli agenti della Polizia Municipale e le forze dell’ordine portano avanti sulle strade della città devono essere messe in campo. In un quadro così complicato e traballante, è importante poter agire su più piani per cercare di ottenere i migliori risultati possibili”.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:01