Dichiarazione dell’assessore alla Scuola, Mattia Morolli:

Data di pubblicazione

Il bando a evidenza pubblica che consentirà l’integrazione di una parte (a regime sarà il 15 per cento dei nidi e il 34 per cento delle materne) dell’offerta dei servizi scolastici 0-6 anni, è costruito esclusivamente sulla qualità della gestione.

Qualità della preparazione e della formazione del corpo insegnante, qualità dei controlli e delle verifiche, qualità del progetto pedagogico. Questo non è un impegno o una promessa ma una garanzia di legge e norma. Al centro del progetto c’è infatti l’eccellenza del servizio, che sarà mantenuto pubblico così come avviene ora, ma parzialmente organizzato con modalità gestionali diverse. Dal punto di vista pratico non cambierà nulla per bambini e famiglie: il personale dovrà rispondere degli stessi titoli, idoneità, requisiti, compreso il fatto che l’affidatario dovrà provvedere all’immediata sostituzione di quei dipendenti che il Comune, a suo insindacabile giudizio, ritenesse non idonei allo svolgimento dei servizi affidati.

Stesse regole, stesse garanzie per un servizio che continuerà a rimanere pubblico; che continuerà a essere eccellente sia nella qualità che nella quantità. Non sfugge a nessuno, infatti, che senza l’integrazione dell’offerta, il Comune di Rimini dovrebbe in prospettiva chiudere alcune sezioni scolastiche, non rientrando più nei parametri di legge per il turnover e la spesa. E’ un’ipotesi, quella della chiusura degli asili, che il Comune di Rimini non ha neanche voluto prendere in considerazione e dunque per questo ha messo in campo un progetto che, oltre ad essere presente nei programmi di mandato dal 2006 ad oggi, negli ultimi mesi è transitato ed è stato approvato, senza nessuna opposizione da parte della minoranza, due volte in Consiglio comunale.

La qualità, dunque, al centro del programma, considerando anche che, grazie all’integrazione, si riuscirà meglio anche ad armonizzare il servizio con i tempi, gli orari, le nuove esigenze di alunni e famiglie.

Mi permetto di sottolineare questi aspetti anche per ribadire la strumentalità politica di certe accuse. Non solo nei programmi di alcune forze politiche rappresentate in Consiglio le parole ‘sussidiarietà’ e ‘privatizzazione’ compaiono più volte e a gruppi di dieci a volta; ma quelle stesse forze politiche che oggi protestano non hanno alzato un dito quando nei mesi scorsi gli atti sono stati oggetto di dibattito nell’aula consiliare.

Ma, come dico spesso, certi esponenti politici non hanno l’obbligo della coerenza. Così come non ha l’obbligo di coerenza il Movimento 5 Stelle visto che là dove governa (o governava fino a ieri, vedi Parma) il coinvolgimento di soggetti privati nella gestione di servizi scolastici raggiunge percentuali ben oltre la media; qua a Rimini invece, direttamente o indirettamente attraverso suoi ex, afferma l’esatto contrario. ‘Da latte e da uova’ come si dice con felice sintesi. Sul fatto che le parole d’ordine di qualche comitato somiglino molto agli slogan dei 5 Stelle, compreso il “complottismo” e il “processo alle intenzioni”, è cosa che non mi sorprende più di tanto. La strumentalizzazione, anche di opinioni e posizioni legittime, sta sempre lì in agguato, pronta a balzare su chiunque. Nulla di nuovo.”

 

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 16:52