Trasporto ferroviario, trasporto pubblico, innovazione e sicurezza sono alcune delle aree di intervento strategiche su questo fronte.
Investire sulla rete e sui servizi ferroviari, così come nella riqualificazione delle stazioni è uno degli elementi che può contribuire alla crescita del Paese e a migliorare la qualità delle nostre città. Rimini su questo fronte ha già avviato in questi anni un percorso serio e chiaro, frutto di una programmazione strategica che la città sta portando avanti con forza, formalizzato anche nel Protocollo d’Intesa sottoscritto con le società del gruppo FS e con la Regione Emilia Romagna. In quel protocollo ci sono investimenti importanti a carico di RFI, c’è un progetto di riqualificazione urbana condiviso con Sistemi Urbani e il Gruppo FS che la città merita di vedere realizzato in tempi rapidi.
Altro tema che merita di essere affrontato è quello delle risorse destinate al trasporto pubblico locale, sia per il rinnovo del parco mezzi sia per la realizzazione di nuove infrastrutture per il trasporto rapido collettivo, che a mio parere rappresenta una tra le priorità per dare al sistema pubblico una vera svolta in chiave di sostenibilità e appetibilità. Su questo fronte Rimini attende gli esiti dell’istruttoria relativa al finanziamento richiesto per la prosecuzione del Metromare fino a Rimini Fiera, prosecuzione naturale dell’opera. Inoltre ci attiveremo attraverso il gestore per accedere a risorse che consentano di rinnovare il parco mezzi del trasporto pubblico locale.
Altre due questioni importanti sono l’innovazione e la sicurezza, che non cito insieme per caso. Ci sono opportunità importanti sul fronte dell’innovazione dei sistemi di mobilità, a partire da quanto sta accadendo nelle città sul tema della micromobilità (il fenomeno dei monopattini elettrici in questo caso è esemplare, così come la richiesta sempre crescente di bike sharing, sistemi a flusso libero etc.). Credo che il paese debba avere il coraggio di sperimentare per offrire soluzioni, anche integrate con il trasporto pubblico, che possano rappresentare una vera alternativa all’utilizzo dell’auto privata.
Quando si parla di mobilità in aree urbane, non si può non parlare di sicurezza e quindi di velocità. E’ tanto banale quanto semplice: se tutti andassimo più piano, molti incidenti, soprattutto quelli che riguardano gli utenti più vulnerabili come ciclisti e pedoni, potrebbero essere evitati o portare a conseguenze meno gravi. Molte città europee si stanno cimentando per limitare la velocità ai 30km orari nelle aree urbane: è un’operazione che condivido e sulla quale anche Rimini ha già espresso un orientamento in tal senso nel Piano Urbano della Mobilità sostenibile”.