Lo abbiamo sottolineato mercoledì scorso, con lapprovazione delle aliquote Imu e Tasi in consiglio comunale, e lo ribadiamo oggi a commento della classifica stilata dal Sole 24 Ore che mette in ordine i capoluoghi di provincia che maggiormente hanno incassato da Imu e Tasi nel 2014. La graduatoria mette in evidenza il grande divario tra Nord e Sud dItalia, con un gettito procapite molto superiore nei grandi capoluoghi del Nord dovuto principalmente al maggiore peso che la tassazione sulle imprese ha sui tributi locali rispetto a quella sulle famiglie. Sullaumento del gettito da Imu e Tasi, come si evidenzia anche nellarticolo a commento della classifica, incidono le scelte statali che hanno spinto al rialzo le basi imponibili e hanno cancellato le detrazioni (lImu prevedeva detrazioni e agevolazioni per figli a carico che la Tasi non prevede).
In questo contesto, mentre molti Comuni sono stati costretti a spingere al massimo le aliquote per far tornare i conti a fronte dei continui tagli ai trasferimenti, lamministrazione riminese ha garantito ai propri contribuenti una situazione di equilibrio, che trova conferma oggi anche dalla classifica del Sole: Rimini risulta infatti il capoluogo in Regione con la pressione fiscale procapite più bassa, con 309,1 euro per abitante. Un equilibrio raggiunto attraverso una modulazione delle aliquote e scelte precise che mirano a non penalizzare i contribuenti più deboli e le imprese del territorio: abbiamo applicato la Tasi solo sullabitazione principale una delle poche amministrazioni ad aver fatto una scelta simile - abbiamo consolidato un pacchetto corposo di detrazioni a sostegno delle fasce più deboli (vedi la Tasi più leggera per anziani e disabili) e di agevolazioni (ad esempio sullImu sui capannoni artigianali).
Un dato che assume maggior valore se valutiamo la manovra nel suo complesso. Da sempre abbiamo puntato ad utilizzare tutta la tastiera a nostra disposizione per una ridistribuzione equa del carico fiscale: obiettivo che ci sentiamo di aver raggiunto e che ci ha consentito anche di ottenere una complessiva riduzione fiscale. E se sulla parte patrimoniale, quella che maggiormente porta risorse ai Comuni, siamo riusciti a non gravare, anche sulla tassazione dei redditi siamo orgogliosamente tra i più virtuosi, con laliquota delladdizionale Irpef tra le più basse in Italia.
Se è vero dunque che far quadrare un bilancio, senza intaccare i servizi ai cittadini, è sempre più materia da prestigiatori che da amministratori, è altrettanto vero che avere una visione di insieme della realtà in cui si è immersi, avere chiara lidea di comunità che vive la città, consente come nel nostro caso di dare forma ad una manovra che ha il merito di non appesantire il carico fiscale. Questo con lauspicio che in futuro le Amministrazioni locali abbiamo maggiore voce in capitolo e dunque ulteriori strumenti efficaci e trasparenti per intervenire in maniera più vigorosa.