Un piano efficace non può prescindere dal coinvolgimento di tutti gli attori: enti pubblici, gestori degli impianti, proprietari degli immobili e non da ultimo gli utenti, i cittadini.
“Un piccolo passo, ma necessario: l’introduzione da parte del Governo attraverso un emendamento al decreto sul taglio bollette, delle misure per il contenimento dei consumi per gli edifici pubblici è forse una goccia nel mare rispetto alla crisi energetica che il Paese e l’Europa è chiamata ad affrontare, ma può anche rappresentare un punto di partenza per una nuova politica di risparmio e per un utilizzo consapevole delle risorse che abbiamo a disposizione. La nuova norma, è notizia di ieri, prevede che, dal 1° maggio e fino alla prossima primavera, “la media ponderata delle temperature” nei singoli ambienti degli edifici pubblici non debba superare i 19 gradi centigradi (+2 gradi di tolleranza) in inverno e che non possa essere minore di 27 gradi (+2 gradi di tolleranza) in estate. Si tratta di un ritocco al ribasso di un grado che coinvolgerà tutti gli edifici pubblici - ad eccezione di ospedali, cliniche e case di cura - e che è allineato a quanto già abbiamo messo in campo come Comune di Rimini, abbassando già da inizio anno la temperatura degli edifici pubblici a 19 gradi, scuole escluse. Una misura che fa parte di un percorso di razionalizzazione delle risorse e dei consumi che si compone di altre azioni già adottate, che sfoceranno nella presentazione a breve di un vero e proprio 'Piano integrato dell'energia' per gli edifici di competenza comunale e che comprendono ad esempio una maggiore flessibilità nell’accensione o spegnimento degli impianti, sia di riscaldamento sia di illuminazione, sulla base delle reali condizioni ed esigenze climatiche e ambientali. Nei giorni scorsi ad esempio abbiamo attivato un monitoraggio sugli oltre 450 ’quadri di comando’ per l’illuminazione pubblica, per valutare la possibilità di poter modulare in maniera più efficace l’accensione. Aspetto questo che sarà valutato anche nell’ambito della concessione del servizio di illuminazione pubblica il cui iter che prevede una gara è stato approvato ieri dal Consiglio Comunale; dopo l’affidamento del servizio si perverrà ad un complessivo miglioramento che attraverso l’uso di tecnologie sempre più sostenibili consentirà di pianificare l’illuminazione pubblica in base all’analisi delle caratteristiche del territorio e soprattutto garantirà un elevato risparmio energetico, pari a oltre 8,6 milioni di kWh annui, il 62% rispetto al consumo annuale di riferimento. Rimini inoltre può contare ad oggi su cinque scuole a consumo energetico quasi zero (near zero Energy building), classificazione che rappresenta la caratteristica principale di tutte le nuove progettazioni in programma e in corso di realizzazione. Inoltre negli ultimi anni si è provveduto alla sostituzione in numerosi edifici comunali, anche storici, degli impianti di riscaldamento vetusti con nuovi impianti a pompa di calore ad alta efficienza energetica.
Tanto è stato fatto, tanto ancora c’è da fare, attraverso questa proposta in progress di piano di contenimento che possa valutare ad esempio di posticipare l’accensione e anticipare lo spegnimento degli impianti di riscaldamento rispetto alla stagione termica e ancora anticipare lo spegnimento serale a ottobre e novembre e marzo ed aprile, nei giorni in cui le temperature lo consentano. Solo con questa misure si potrebbe andare ad incidere in modo positivo sui consumi di gas per circa un 10%. Un piano che non può prescindere dal coinvolgimento di tutti gli attori: enti pubblici, gestori degli impianti, proprietari degli immobili e non da ultimo gli utenti, i cittadini. Gran parte del lavoro spetta a noi tutti, assumendoci la responsabilità di contribuire fattivamente al risparmio attraverso quei piccoli gesti quotidiani che possono fare la differenza”.