E' questa l'idea a cui sto lavorando, per arrivare ad un provvedimento in grado di ridurre sul territorio comunale di Rimini, in modo permanente, gli orari di funzionamento degli apparecchi da gioco con vincita in denaro. Si tratta di una proposta che incide su due aspetti importanti della psicologia del giocatore, l'aumento dell'offerta di giochi di azzardo e la facile accessibilità ai vari tipi di gioco, sia a livello spaziale (la loro diffusione geografica), sia a livello orario. Provvedimenti già al vaglio in altri comuni se non, come a Bologna, già trasformati in ordinanza. L'idea è quello di imporre lo spegnimento delle macchinette con vincite in denaro (fisicamente, togliendo l'alimentazione elettrica) in determinate fasce orarie da rendere note con cartelli appesi nelle attività stessa, a fianco delle indicazioni dei rischi di alcuni comportamenti legati al gioco e potenzialmente patologici. Oltre all'indubbio vantaggio di ridurre, negli orari più sensibili, l'accessibilità al gioco, si favorirebbero anche i controlli da parte delle forze dell'ordine, con un relativo quadro sanzionatorio per chi non rispettasse le eventuali nuove disposizioni. È questo infatti lo scenario in cui si sviluppano le vulnerabilità di personalità che, in assenza di un controllo sociale, trovano libero sfogo in una attività che può sfociare in breve tempo da passatempo a vera e propria patologia. Si tratterebbe di strumenti in grado di aumentare l'incisività delle azioni a contrasto delle ludopatie che andrebbero ad affiancare le altre già approvate, come la mappa che allontana le sale da gioco dai luoghi sensibili della città - come scuole o palestre -, o il marchio “slot free” che identifica quegli esercizi commerciali che scelgono di non dotarsi di apparecchi per il gioco d'azzardo, quali slot, videolottery. Un fenomeno sul quale si rende sempre più necessario l'ampliamento delle possibilità di intervento, non solo a livello di pubblica sicurezza, ma anche in quelli di controllo sociale e comunitario, agendo insieme a livello repressivo ed educativo.
I numeri, anche a Rimini, parlano chiaro, denotando il progressivo aumento delle persone prese in carico, o che comunque si sono rivolte occasionalmente alla struttura delle dipendenze patologiche dell'Ausl di Rimini per dipendenze legate espressivamente al gioco d'azzardo. Erano 12 nel 2004, negli ultimi anni sono già arrivate a sfiorare quota 90. Si tratta, nell'81% dei casi, di maschi, perlopiù nella fascia 30/49 anni. I più a rischio sono persone con bassa scolarizzazione e a basso reddito. Circa il 51% infatti è disoccupato, pensionato o lavoratore occasionale. Tra i giochi quello più utilizzato è la video lottery (63%) che ha un alto potenziale distrattivo e distorcente dato dal forte impatto emotivo dato dalla concomitanza dell'aspetto video, musicale e sensoriale.
Una volta ultimata la fattibilità con gli uffici tecnici sottoporrò la mia proposta alla Giunta e al Sindaco, con l'obiettivo di arrivare a breve alla firma di questo nuovo, importante, provvedimento amministrativo.