Probabilmente non è indizio di razzismo l’espressione ‘con questa gente’, riferita alle famiglie sinti che sostano in un’area la cui assenza di ogni misura igienica e di sicurezza deve essere obbligatoriamente sanata dalla pubblica amministrazione che poi si rivarrà economicamente sulle stesse famiglie per lo stesso importo dell’intervento urgente, circa 33 mila euro.
Quello peraltro che l’amministrazione comunale ha fatto e continua a fare in innumerevoli altre situazioni, così come prevedono leggi, regolamenti e ordinanze comunali. Ultimi buoni esempi la nuova Questura di Rimini e l’ex stabilimento Ghigi, casi eclatanti di pericolo e degrado in cui il Comune è stato costretto a intervenire coattivamente, spendendo diverse centinaia di migliaia di euro che sono state poi richiesti alle rispettive proprietà private che hanno cagionato il danno.
Sono certa che anche per questi casi, pur non trattandosi di nomadi ma di quelli che la Lega Nord considera ‘italiani puri’, il consigliere Zoccarato, proprio perché non è razzista, non mancherà di dichiarare il suo sdegno pubblico, perché non si può tollerare che ‘tutta questa gente’ costringa l’ente pubblico a intervenire in sua vece. Infine sono altresì a ricordare che ogni anno il Comune di Rimini investe (non spende, consigliere, ma investe) oltre 30 milioni di euro in quello che si chiama welfare o misure di protezione sociale. Per tutti i riminesi, secondo bisogno e equità. Senza etichettare questa o quella gente tra le virgolette di un discorso”.
“Prendo naturalmente per buona l’autocertificazione del consigliere leghista Matteo Zoccarato che si definisce ‘non razzista’, commentando l’intervento coattivo del Comune di Rimini in via Islanda
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