Quella che potrebbe apparire come una semplice e gradita promozione indiretta, agente principalmente su un immaginario collettivo consolidato, in realtà nasconde anche una bella e misconosciuta storia di passione, amore, professionalità, correlata alle peculiarità dellarea riminese. Forse non tutti sanno che lazienda produttrice di Golfetta, che ha la sua componente produttiva nel Ravennate, ha una proprietà riminese, ancora fortemente ancorata alla nostra città. Il suo presidente, Alvaro Zavaglia, lo scrive nel sito web aziendale: Mio nonno e mio padre hanno svolto attività di norcini nellentroterra riminese. Ora i tempi sono cambiati e la terza e quarta generazione della nostra famiglia è stata chiamata ad accettare la sfida ancora in questo lavoro, ma con la cultura di una imprenditoria moderna. Una cultura che ha radici lontane e che proprio per questo non può prescindere da strategie che puntano sullalta qualità del prodotto: nutriente, sano, naturale. Dietro allo spot, dunque, cè una citazione e un omaggio alla terra di origine e di residenza, e a una vita di lavoro dedicata a unire tradizione e innovazione, nel nome dellelemento italiano più conosciuto e apprezzato al mondo: il cibo. Io trovo particolarmente rimarchevole questa storia perché se da una parte conferma la bontà degli sforzi sostenuti per valorizzare il nostro territorio, a partire dalla componente dei prodotti alimentari di eccellenza (la manifestazione Al Meni, Rimini Street Food, la collaborazione in atto con EXPO 2015 lungo la via Emilia dei sapori e degli odori), dallaltra afferma come il segreto del fare impresa sulla scena nazionale e internazionale possa anche risiedere in un altissimo artigianato che trae ispirazione e insegnamento delle proprie forti radici. E che poi le esalta nel momento stesso in cui si fa concorrenza al mondo.
Mi piace in definitiva pensare alla fortuna di una formula promozionale per cui impresa, territorio e prodotto si veicolano insieme, consegnandosi lun laltro un valore aggiunto. Così come mi piace pensare che gli investimenti fatti sugli asset turistici di arte, cultura, enogastronomia, abbiano contribuito a creare un clima per cui chi fa impresa ha trovato naturale porre Rimini tra le piazze darte delite.