La nomina di Marcello Tonini a direttore generale dellAusl Romagna va accolta con estrema soddisfazione da parte del territorio riminese. E non tanto e non solo per una mera questione di orgoglio territoriale (Tonini è misanese e per anni è stato d.g dellASL Rimini) ma soprattutto perché la sua esperienza sul campo; la sua conoscenza dei problemi, delle opportunità, delle persone; le sue capacità garantiscono finalmente al grande processo di riorganizzazione dei servizi sanitari chiamato Ausl Romagna di spiccare il volo a beneficio di tutte le comunità coinvolte.
Non è un peccato mortale affermare che sinora, anche per ragioni legittimamente correlate alla novità del percorso di area vasta, siano rimasti in secondo piano alcuni obiettivi lintero processo aggregativo. E un errore confondere le potenzialità concrete di una rigenerazione di servizi primari al cittadino con una logica prevalentemente verticistica. Il tema fondativo e strategico più efficace è una migliore prestazione sanitaria in unarea territoriale circoscritta e raggiungibile facilmente e rapidamente. Sapere di potere contare sul miglior cardiologo, sul miglior ortopedico, sul miglior specialista medico, in un raggio massimo di 40 chilometri da casa è la risposta a una crisi che sottrae risorse alla sanità italiana. Se non si riorganizza, se non si aggrega, se non investe in reti e in tecnologie, accadrà questo: se ho un problema, il miglior medico e la migliore prestazione sanitaria magari me la devo cercare su internet fuori Regione e attivarla solo se ho soldi per permettermela. In altre parole, si tratta di affermare lintegrazione e lunione territoriale piuttosto che una chiusura nellautonomia dei singoli campanili, impossibile finanziariamente da mantenere e non adatta a assicurare il miglior servizio al cittadino. Questo è lo spirito e il progetto su cui nasce lAusl Romagna e che da oggi deve rafforzarsi e ripartire. Ci saranno sacrifici da fare e duro lavoro ma definendo obiettivi chiari e chiamando tutte le componenti a condividerli (medici, operatori della sanità, istituzioni, parti sociali), la scommessa più importante sulla sanità oggi in Italia potrà essere vinta non da un territorio ma da tutti i cittadini. E oggettivo che non si tratti solo di questioni di governance: il vero cambiamento è portare a compimento il cambiamento.
La nomina di Tonini, che conosce benissimo problemi e dinamiche anche specifiche dei territori di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna, riporta la riorganizzazione al suo spirito originario ed è la premessa su cui costruire un percorso comune e condiviso. La Romagna unita sui servizi primari si rimette in gioco anche con questa indicazione, in una relazione virtuosa con Bologna che coglie le specificità territoriali.
Nellaugurare buon lavoro a Marcello Tonini, e nel ringraziare il presidente Bonaccini e la giunta regionale per questa decisione che premia la più forte e innovativa riorganizzazione sulla sanità in atto in Emilia Romagna e tra le più forti nel Paese, tengo a rammentare che il progetto di area vasta nella sanità dovrà diventare sempre più patrimonio comune dellEmilia Romagna e non limitarsi alla fascia romagnola.