Per la prima volta si punta decisamente verso un’idea di innovazione e promozione che parta dal cambiamento strutturale dei litorali e del prodotto turistico, favorendo con risorse economiche importanti (20 milioni di euro) i progetti dei Comuni che investono per migliorare la qualità urbana, architettonica e ambientale del prodotto turistico balneare.
Si tratta di un segnale forte nella direzione di strutturare una vera politica industriale del turismo balneare in regione, strutturato attraverso 1) una promozione sinergica tra APT e destinazioni turistiche; 2) l’innovazione del prodotto, imponendo la logica del cambiamento infrastrutturale su quella della riqualificazione ordinaria.
Con questa misura, la Regione Emilia Romagna conferma la sua leadership nazionale anche per l’idea stessa di cosa sia fare turismo oggi. Un approccio manageriale, una politica industriale verso un settore altrettanto strategico del tessile o del siderurgico che, nel corso dei decenni, hanno chiesto e ottenuto dallo Stato sostegni decisivi per il loro rilancio.
Il pubblico, in Emilia Romagna, sostiene l’innovazione del prodotto attraverso anche con quest’ultimo tassello, che il Comune di Rimini persegue decisamente attraverso atti concreti, con i suoi progetti e i suoi processi di rigenerazione urbana. Non solo: gli Enti locali, con la Regione Emilia Romagna a fare ancora una volta da perno, stanno costituendo presso la Cassa Depositi e Prestiti un fondo di controgaranzia per consentire alle imprese e alle aziende che innovano un accesso al credito agevolato. Ripeto, l’approccio è quello indispensabile a una reale politica industriale. Grazie alla Regione Emilia Romagna l’Italia ha un esempio da mutuare; ciò anche attraverso provvedimenti che, senza ‘impronte’ politiche e partitiche, vanno nell’unica direzione di sostenere imprese e territori che si riconoscono in un turismo sostenibile, solido, a fortissima capacità attrattiva nazionale e internazionale”.