Di questo ho discusso ieri con il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, che ho avuto il piacere di incontrare non nelle sale di qualche sede istituzionale, bensì circondati dalla bellezza del Parco Sasso Simone e Simoncello, una meraviglia di paesaggio, bellezza e incanto che unisce Toscana, Marche, la Romagna della Valmarecchia e il Montefeltro, proprio alle spalle della nostra riviera.
Una vastità di verde incontaminato e bellissimo tra Michelangelo, Raffaello, Piero della Francesca e le Terre Malatestiane che scendono con la poesia di Tonino fino al mare. L’incontro con il presidente Giani, in collegamento con il presidente Bonaccini, è stato promosso dal presidente del Parco Lino Gobbi, con il sindaco del Comune di Sestino Fabio Dori. Abbiamo condiviso una sfida comune: quella di fare del Parco Sasso Simone e Simoncello un Parco Nazionale.
Un percorso che nasce da una consapevolezza: il paesaggio italiano e i suoi spazi saranno un motore della rinascita post-Covid. Siamo immersi in un presente drammatico e doloroso, che ci vede impegnati con il massimo sforzo nella lotta ad un virus che si sta rivelando sempre più ostico da sconfiggere. Siamo pronti, grazie alla scienza e al nostro sistema sanitario, a mettere in campo la più grande campagna di vaccinazione mai fatta. E parallelamente come amministratori stiamo pressando il Governo centrale affinché i ristori non restino solo annunci ma si traducano presto in liquidità per tutte le categorie (tutte, anche quelle oggi escluse) duramente colpite dalla pandemia. Faremmo però un grave errore se, nonostante le difficoltà, rinunciassimo a progettare il futuro per farci trovare pronti nell'anno che verrà.
La valorizzazione del paesaggio, del patrimonio naturale, storico, artistico è il miglior investimento che si possa fare per un nuovo slancio e un futuro di benessere, per avere economia e posti di lavoro attraverso le ”miniere” italiane di bellezza. Al contrario, chi progetta ancora soluzioni fuori contesto, figlie di un post industrialismo già obsoleto ancora prima della tragedia Covid, di fatto ruba il futuro alle giovani generazioni. A due passi da Sasso Simone, pochi anni fa, era stato ipotizzato un impianto eolico impattante come e più di quello che oggi vorrebbero realizzare davanti alla nostra spiaggia. L’Italia ha già fatto in passato questo errore e cioè quello di sacrificare il paesaggio e la natura senza una pianificazione.
Oggi più che mai abbiamo bisogno di aggrapparci al nostro patrimonio di bellezza, anche iniziando la sfida per l’istituzione del Parco Nazionale Sasso Simone e Simoncello. Dai 1200- 1400 metri si vede la linea blu del mare. E alle spalle ancora la meraviglia del Montefeltro e della Toscana. Pensarsi ‘uno’, integrati dal mare ai monti, rende più forte e più attrattiva la nostra terra nel mondo”.
“Un nuovo grande parco nazionale che si affaccia sulle terre di Piero della Francesca e del Montefeltro e arriva alla linea blu del nostro mare, del mare amato da Tonino Guerra.
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