Non è stato facile il lavoro del Presidente Napolitano nel periodo che ha incrociato la più grave crisi economica del dopoguerra. Eppure le parole, i comportamenti, i modi di interpretare il ruolo hanno rappresentato un punto di riferimento per la comunità e per lo spirito nazionale. Anche a Rimini.
In questo senso uno dei più cari ricordi personali è legato alla visita con cui il Presidente Napolitano onorò la città di Rimini e i suoi tre Martiri nellagosto 2011. Un giorno pieno di sole e di folla e un pezzetto dItalia in riva allAdriatico che si ritrovò in piazza con il suo Presidente che esortava tutti a non avere paura di unirci su progetti comuni. In quel caso era la storia di tre ragazzi, Mario, Luigi e Adelio, 19 anni il più piccolo e 23 il più grande, che seppero affrontare un terribile destino con coraggio, dignità, per dare il proprio contributo alla ricostruzione di una nuova Italia dopo ventanni di dittatura fascista. Il fatto che il Presidente Napolitano fosse lì, con noi, a esaltare il sacrificio di tre giovani Martiri, lo interpretammo come un gesto di condivisione della nostra storia che ci emozionò, ci riempì dorgoglio e di passione, ci impegnò ancora di più ai valori di democrazia, libertà, partecipazione.
Quel giorno, come negli anni precedenti e in quelli successivi, guardammo al Presidente Napolitano con fiducia e speranza. Quei valori grazie ai quali Rimini può interpretare anche oggi quel cambiamento e quellinnovazione di cui tutti si avverte un profondo bisogno. Anche per tutto questo, grazie Presidente.