Due giornate di spettacolo per riaprire le porte ai riminesi del proprio teatro alla vigilia dell'apertura del cantiere. "Un atto di risarcimento alla memoria della città. Un'occasione - ha detto l'assessore alla Cultura e all'Identità dei luoghi Massimo Pulini nella presentazione dell'iniziativa - per dare nuova vita a siti che le vicissitudini storiche hanno occultato.
Pensato originariamente su tre repliche (alle ore 20, 21:30, 23) nella sola serata del 31 ottobre - ingresso libero, cento il numero massimo degli spettatori ammessi nel cantiere del Galli per ogni singolo spettacolo - le richieste hanno ben presto superato le disponibilità, così da decidere di replicare anche il giorno seguente la rappresentazione per permettere a un numero doppio di spettatori la partecipazione allo spettacolo.
Il "De bello Gallico - Enklave Rimini", creato appositamente da Roberto Paci Dalò con la compagnia Giardini Pensili per l'evento, è il filo conduttore di una storia incredibile e misconosciuta.
Tra il 1945 e 1947 la più grande città di lingua tedesca fuori dai confini della Germania è Rimini, sulla costa nord orientale italiana. 150.000 persone vivono in "Enklave Rimini", il campo di prigionia controllato dall'esercito inglese che ospita ex soldati e ufficiali della Wermacht. Un campo molto particolare fatto di università, giornali quotidiani, orchestre sinfoniche e da ballo, club filatelici, gallerie d'arte, cinema, ospedali, tipografie, compagnie teatrali. Il primo laboratorio europeo di denazificazione.
D'eccezione il cast, con la presenza in scena di Luisa Cottifogli (collaborazioni con Quintorigo, Giovanna Marini. The Chieftains, Ivano Fossati) e Chiara Cattani (virtuosa clavicembalista).