Dai dati riportati nella relazione di Arpae Emilia Romagna infatti non risultano valori fuori dalla norma o comunque rilevanti rispetto all’esposizione della popolazione alle fonti di campi elettromagnetici, come le stazioni radio base per la telefonia cellulare e gli impianti radiotelevisivi.
La legge infatti stabilisce che in tutti gli edifici e nelle loro pertinenze esterne, in cui sia prevedibile una permanenza della popolazione superiore alle quattro ore giornaliere, nonché nelle aree intensamente frequentate, non debbano essere presenti livelli maggiori di 6 V/m per il campo elettrico.
La maggior parte delle campagne di rilevamento è stata realizzata in corrispondenza di edifici scolastici, abitazioni private e strutture sanitarie. Le misurazioni sono state effettuate prevalentemente in prossimità di impianti per la telefonia mobile per un totale di 21.480 ore di rilevamento (895 giorni).
I risultati delle misurazioni di Arpae confermano valori medi al di sotto del valore di attenzione e dell’obiettivo di qualità previsti entrambi dalla normativa. Anche in termini di valore massimo del campo elettrico registrato nell’arco dell’intero monitoraggio i dati sono al di sotto di 6 V/m ad eccezione di una sola campagna dove è stato registrato un unico superamento, successivamente però non confermato da ulteriori analisi strumentali dettagliate.
“Risultati positivi – sottolinea l’assessore all’Ambiente Anna Montini – importanti perché consentono di rassicurare e tranquillizzare la popolazione su un tema, quello dell’esposizione ai campi elettromagnetici, su cui c’è apprensione anche in considerazione delle informazioni contrastanti che spesso accompagnano le discussioni su tale argomento. E’ importante mantenere alta l’attenzione e proseguire nei monitoraggi e nei controlli continui, prima di tutto per fornire ai cittadini informazioni puntuali e non meno importante per controllare l’evoluzione delle condizioni ambientali in considerazione della proliferazione delle nuove tipologie di sorgenti come i trasmettitori per la televisione digitale, le antenne per servizi wireless e WiFi, ripetitori per la telefonia digitale, che inevitabilmente aumentano l’esposizione ai campi elettromagnetici“.