Dichiarazione dell'Assessore al Bilancio, Antonio Gamberini: 'L'Anci e la Lega delle Autonomie sono tornate in queste ore a denunciare con forza l'altissimo livello di difficoltà che incontrano i Comuni nel redigere i loro bilanci a fronte delle disposizioni contenute nella Legge Finanziaria del 2004 che tagliano pesantemente i trasferimenti di risorse agli Enti locali. Per il Comune di Rimini si tratta di una diminuzione stimata in circa 5 milioni di euro, passando i trasferimenti statali dai 34,7 milioni di euro del 2003 ai 29,7 milioni di euro di quest'anno, per una contrazione del 15 per cento. La riduzione più significativa la si ritrova su due voci, vale a dire 'contributi ordinari' (si passa dai 6,131 milioni di euro del 2003 a 2,871 milioni di euro del 2004) e 'contributo per sviluppo e investimenti' (dai 3,9 milioni di euro dello scorso anno ai 3,3 milioni di euro attuali). Una decurtazione rilevante che incide significativamente sulle risorse a disposizione dell'Ente. Come noto il Comune di Rimini ha già approvato il suo bilancio di previsione a fine gennaio 2004, tenendo conto di questi tagli ma effettuando nel contempo scelte di sviluppo sulla spesa sociale e sugli investimenti a fronte di una precisa politica di invarianza dei tributi e della tasse locali, compresa la non applicazione dell'addizionale Irpef. Scelte possibili grazie a una politica di bilancio attenta, rigorosa e equilibrata dovuta principalmente alla riduzione delle spese generali e sugli interessi per mutui e al recupero dell'evasione sui tributi Ici, tassa pubblicità e raccolta rifiuti (in tutto 22 milioni di euro). Statisticamente il bilancio del Comune di Rimini, a seguito di questa continua e progressiva erosione dei trasferimenti statali, prevede dunque entrate proprie per oltre il 78 per cento del totale mentre i trasferimenti oggi sono pari ad appena il 21 per cento. In definitiva bene hanno fatto l'Anci e la Lega delle Autonomie a denunciare questa grave e paradossale situazione. L'aspetto e la gravità della cosa non risiede infatti solo nel mancato trasferimento delle risorse economiche da parte dello Stato ma nella paralisi in cui a tutt'oggi viene tenuto il processo di autonomia tributaria e finanziaria riconosciuto dall'articolo V della Costituzione degli Enti locali. Paralisi che va avanti da tre anni a questa parte e che ha prodotto una distorsione negativa per le risorse dei bilanci comunali in quanto la fiscalità generale è sempre più scollegata dai bisogni e dalle esigenze della comunità locali.'