"Gli Enti locali si trovano davanti a una situazione complessa, per molti versi preoccupante - dichiara il sindaco -. I fondi governativi sul sostegno all'handicap sono di fatto azzerati, costringendo per l'ennesima volta i Comuni italiani a dover far fronte a un servizio primario che è anche un fondamentale segno di civiltà per un tessuto sociale che si riconosce nella solidarietà e nell'aiuto verso chi soffre. Il Comune di Rimini sceglie oggi responsabilmente di non interrompere o di non lasciare a metà tale sostegno, indispensabile per centinaia di famiglie nella nostra città. E lo fa consapevole che l'investimento nei confronti della qualità sociale è un investimento su una comunità che ha radici, si riconosce nei capisaldi dell'eduzione, ha voglia di partecipare e desiderio di non restare esclusa. Se i patti di stabilità non permettono di realizzare le opere infrastrutturali o più semplicemente fanno chiudere un piccolo asilo; se i tagli indiscriminati alle politiche sociali nazionali si abbattono come un maglio sulla vita di bambini, famiglie, anziani; gli Enti locali possono e devono agire a tutti i livelli affinché ciò non avvenga. C'è una sede politica, ci sono rappresentanze nazionali delegate, ma ci sono anche gli sforzi economici che si possono fare, pur alle prese con una situazione finanziaria complessa per Regioni, Province e Comuni, per surrogare uno Stato assente".
A fronte del significativo incremento, rispetto allo scorso anno, delle richieste di personale educativo di sostegno ai bambini svantaggiati che frequentano i centri estivi organizzati dal Comune e dal privato sociale (+ 40% nella fascia da zero a tre anni, 15 % nella fascia da sei a sedici anni), il Sindaco di Rimini Andrea Gnassi ha dato diposizione questa mattina ai responsabili dei servizi di mobilitare ulteriori risorse (circa 70.000 euro) per fronteggiare questo trend di crescita.
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