Alcune importanti novità sono contenute nelle motivazioni con le quali il Tribunale ordinario di Rimini ha rigettato l’appello di una donna di origine rumena che si era opposta a due provvedimenti sanzionatori, emessi nei suoi confronti da agenti della Polizia municipale nell’ottobre del 2012 nell’ambito delle azioni di pubblica sicurezza e contrasto alla prostituzione. In particolare è di fondamentale importanza il passaggio in cui il Tribunale di Rimini afferma come “sulla base del pericolo per la sicurezza pubblica...l’ordinanza contingibile ed urgente n. 94510/2012, ha, del tutto legittimamente, posto il divieto (temporalmente limitato dall’1.7.2012 al 15.10.2012 e localizzato nelle zone della città specificamente indicate) a chiunque “di porre in essere comportamenti diretti in modo non equivoco ad offrire prestazioni sessuali a pagamento…”.
Si tratta di un passaggio che segna una svolta in quanto riconosce esplicitamente, per la prima volta, “il pregiudizio imminente per la sicurezza pubblica e per l'ordine pubblico in relazione ai frequenti episodi criminosi ricollegati all’esercizio dell’attività di meretricio” e, sulla base di essa, la legittimità dell'Ordinanza contingibile ed urgente a contrasto della prostituzione in strada, in base alla quale il Comune di Rimini aveva sanzionato la prostituta.
Il Tribunale, confermando in questo modo il rischio effettivo di un “incremento di una situazione di grave allarme e turbativa nella sicurezza pubblica” , rigetta l'appello della signora di origine rumena confermando le ragioni dell'Ordinanza del Comune di Rimini e condannando la Signora al pagamento delle spese e al rimborso in favore del Comune di Rimini.
“Queste motivazioni- spiega l’assessore alla Polizia municipale, Jamil Sadegholvaad- rappresentano un precedente molto importante perché mai finora era stata messa in rilievo in questo modo la correlazione tra esercizio della prostituzione in strada e problemi di ordine pubblico e sicurezza. Naturalmente nulla è scritto sulla pietra ma la tenuta dell’ordinanza è sicuramente un elemento solido e imprescindibile nel contrasto alla prostituzione”.