Concluso il restauro dei monumenti di piazza ferrari

Monumento dedicato ai Caduti riminesi nella Grande guerra e il monumento alla memoria di Francisco Busignani
Data di pubblicazione

Si sono conclusi nei giorni scorsi i lavori di restauro dei due monumenti di piazza Ferrari: il monumento dedicato ai Caduti riminesi nella Grande guerra e il monumento alla memoria di Francisco Busignani.
L’intervento, dal costo di 21.000 euro circa, è stato condotto dalla ditta Etra di Lugo sotto la direzione dell’architetto Giovanna Giuccioli e la supervisione del Direttore dei Lavori Pubblici del Comune di Rimini ing. Massimo Totti.
Dopo l’analisi delle leghe bronzee e delle patine presenti sui monumenti, la ditta appaltatrice ha provveduto a posizionare i ponteggi che hanno permesso l’intervento di pulitura vero e proprio. Un intervento minuzioso fatto di lavaggi e pulitura con tampone, che si è concluso, dopo un trattamento inibitore di nuova corrosione, con la posa della protezione superficiale di cera microcristallina.
Oltre ai monumenti bronzei, anche i basamenti sono stati oggetti di pulitura e trattamento protettivo.

Il Monumento dedicato ai Caduti riminesi nella Grande guerra fu inaugurato l’11 settembre del 1926 dal re Vittorio Emanuele III in visita alla città, concludendo un’opera nata qualche anno prima.
“E’ il 1922 quando il Comitato Riminese pro Monumento e Onoranze ai caduti in Guerra – scrive Cristina Ravara Montebelli nella ricerca storica che accompagna l’intervento di restauro - invita gli artisti italiani “a presentare il bozzetto per un monumento figurativo” in bronzo e pietra da elevarsi nel mezzo dei Giardini Ferrari. La situazione dell’area è tale da richiedere “un’opera di linee altimetriche considerevoli, mentre l’ampiezza della piazza lo consiglia di una massa non esile”. “Carattere precipuo del monumento: Glorificare la memoria dei combattenti caduti in guerra”.
La giuria, composta dallo scultore Ercole Drei, dall’Architetto Gaetano Nave e dall’Ingegnere Sesto Baccarini, dopo aver esaminati tutti i bozzetti ed aver selezionato tre finalisti, Uno Gera di Roma, Ruggero Dondé di Rimini e Bernardino Boifava di Brescia, l’11 marzo 1923 giudicarono Bernardino Boifava vincitore del concorso.
Intanto il 4 novembre del 1922 si era già svolta la cerimonia della posa della prima pietra del Monumento contenente una pergamena che recita “Il 4 novembre 1922 i cittadini riminesi posero solennemente questa pietra perché sia base al monumento in cui palpiti col ricordo dei vivi il sacrificio eroico dei morti”.
L’11 settembre 1926 il re Vittorio Emanuele III in visita alla città si reca in Piazza Ferrari per lo scoprimento del Monumento, che sarà poi immortalato nel film “Amarcord” di Federico Fellini.       

Il Monumento in onore di Francisco Busignani, medaglia d’Oro al Valor Militare, viene invece realizzato dallo scultore Elio Morri ed inaugurato nel 1939
Francisco Busignani, nasce a Bologna nel 1913, ma viene ad abitare a Rimini in tenera età. Dopo aver preso il diploma di perito industriale viene ammesso al corso di allievi ufficiali di complemento del Genio a Pavia; promosso poi sottotenente nel dicembre del 1925 veniva destinato all’8° reggimento del Genio di stanza in Sardegna e da qui partiva volontario per l’Africa Orientale nel febbraio 1936. Inquadrato nella 15° Compagnia Comunicazioni della divisione “Sabauda”, fu colpito a morte il 21 luglio. La motivazione della medaglia d’oro dice: “Sebbene febbricitante da due giorni, raggiungeva spontaneamente un reparto che recavasi in soccorso di un fortino assediato e con parole nobili, che rivelavano tutto il suo profondo patriottismo, chiedeva ed arditamente otteneva di far parte della spedizione. Incontrato il nemico in forze superiori l’attaccava arditamente per due volte alla baionetta, respingendolo e dimostrando di possedere perizia di fante, calma, insigne coraggio e sprezzo del pericolo. Nella ritirata a cui successivamente il reparto era stato obbligato dal numero degli avversari, incitava i propri uomini alla resistenza sì da impedire, con i suoi continui ed animosi contrattacchi, l’accerchiamento. Ferito a morte durante l’aspra lotta, le sue ultime parole erano queste «Signor maggiore, muoio contento per il mio Paese». Fulgido esempio di alte virtù militari e puro eroismo”.

Il monumento dedicato ai Caduti riminesi nella Grande guerra restaurato sarà al centro della cerimonia ufficiale per le celebrazioni del 4 Novembre festa dell’Unità Nazionale.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:30