Non solo, quello romagnolo è in Italia sicuramente il mare più controllato, oggetto di prelievi e studiato e comunicato in tempo reale. La scelta fatta dalla Regione e dai territori costieri è stata quella della totale trasparenza e della piena condivisione dei dati con residenti e ospiti. Chiunque, da qualunque parte del mondo, può rendersi conto istantaneamente della qualità dei tratti di mare davanti ai nostri Comuni. Quello della riviera romagnola è il mare più sicuro per i bagnanti e più monitorato dell’intero Paese. La qualità complessiva delle nostre acque è classificata da ARPAE come eccellente. Eccellente nei rapporti annuali dell’istituto e eccellente ieri e oggi. Lo dicono gli occhi, lo dice il cuore, lo dice la ragione, lo dicono i numerosi prelievi che vengono eseguiti in ogni momento della stagione.
Per questo il danno provocato in questi giorni da informazioni false, distorte, imprecise, sbagliate, incaute da organi d’informazione ad ogni livello va anche al di là dell’evidente impatto negativo sul turismo e sull’industria- in termini di organizzazione e posti di lavoro- che qui vi opera. E’ prima di tutto una comunicazione di notizie inesatte e a volte del tutto strumentali, per la quale adesso è necessario mettere in fila tutti i passaggi e le ragioni, individuandone anche le responsabilità individuali.
Noi sindaci abbiamo richiesto nelle scorse ore alle istituzioni regionali un tavolo tecnico che verifichi le procedure di verifica della balneazione, rendendole più efficienti e conformi a definire ‘in tempo reale’ l’esatta condizione del mare. In questi giorni sono emersi alcuni ‘bug’, soprattutto riguardo la tempistica della filiera tra prelievo e sua successiva verifica. Questo è indubbiamente un problema che, peraltro, mette in dubbio quello stesso metodo fondato su trasparenza, verità e tempestività dell’informazione che come amministrazione regionale e Enti locali abbiamo fatto da tempo nostro, a differenza di buona parte degli altri territori nazionali. Non potere contare su risposte sì scientificamente accurate ma allo stesso tempo rapide è una inaccettabile penalizzazione per chi sulla salute del mare investe e investirà attraverso progetti e risorse economiche consistenti. Tutto questo però non giustifica l’altrettanto inaccettabile campagna di disinformazione da parte di alcuni media nei confronti della costa romagnola visto che la deontologia professionale deve (dovrebbe) innanzitutto imporre approfondimenti e verifiche con fonti certe, esprimendo tutto con un linguaggio corretto e imparziale.
Tutto ciò non è avvenuto negli ultimi giorni e per questo, come amministrazioni comunali, ci attiveremo per segnalare nei luoghi opportuni gli attacchi più offensivi e fuori da ogni notizia accertata.
Il mare romagnolo è pulito, eccellente e controllato.
Il sindaco di Cattolica, Mariano Gennari
Il sindaco di Riccione, Renata Tosi
Il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi