Dai controlli degli agenti, infatti, è subito emerso come il conducente che aveva mostrato una patente rumena fosse residente in Italia dal 2013 e che il veicolo fosse stato importato nel 2015.
Tutte fattispecie che le recenti normative, entrate in vigore dal 3 dicembre con la pubblicazione della legge sulla Gazzetta ufficiale, espressamente vietano e puniscono nel quadro delle iniziative volte a ridurre l’uso illegittimo di quelli che a tutti gli effetti sono veri e propri escamotage con cui dribblare gli effetti delle disposizioni specie in materia di circolazione stradale. E’ il caso del pagamento delle contravvenzioni che non possono essere notificate direttamente o, ancora peggio, di sotterfugi in campo assicurativo e nel pagamento della tassa di proprietà che avviene nel paese in cui il veicolo è immatricolato.
Ed è stato proprio per limitare la proliferazione di questi fenomeni e i loro effetti che le modifiche introdotte vietano espressamente a chi ha la residenza in Italia da più di 60 giorni di circolare con veicoli immatricolati all’estero, nonché che un veicolo immatricolato all’estero possa circolare in Italia oltre a un anno dal suo ingresso nel paese.
Applicando le nuove disposizioni, oltre al pagamento della sanzione pecuniaria di 712 euro gli operatori della Polizia municipale hanno così provveduto al fermo del veicolo ai fini della sua confisca, come prevede la normativa qualora non si sia provveduto ad una sua immatricolazione in Italia o il rilascio di un foglio di via per condurlo oltre i transiti di confine entro 180 giorni dalla data della violazione.