Case dell'acqua, dichiarazione dell'assessore all'Ambiente del Comune di Rimini Sara Visintin

“Questa mattina la quinta commissione è stata la sede per l’ennesima discussione sul progetto avviato dal Comune di Rimini per l’installazione delle casine dell’acqua sul territorio comunale, al centro di una mozione del consigliere Gioenzo Renzi.
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Ancora una volta ho ribadito la filosofia che sta alla base del progetto, attivato con la collaborazione di Hera, Romagna Acque Società delle Fonti e Amir: un investimento di soldi pubblici per offrire ai cittadini un servizio pubblico, garantendo l’accessibilità gratuita ad un bene primario e allo stesso tempo promuovendo l'utilizzo dell'acqua di rete. Acqua che, è bene ricordarlo, è buona, sicura, costantemente controllata ed economica.  

Al momento sono attive tre case dell’acqua al Villaggio Primo Maggio, all’ingresso del Parco Ausa e al Parco Alcide Cervi, molto apprezzate dai cittadini, tanto che abbiamo deciso di ampliare il servizio con altri quattro distributori in modo da coprire meglio il territorio (Santa Giustina, Viserba, Rivazzurra e Miramare). Come è noto, il consigliere Renzi contesta all’Amministrazione il fatto di non aver affidato l’installazione e la gestione dei distributori ad un privato: una scelta questa, fatta solo dopo aver tastato il polso del privato interessato e aver capito che non c’erano le condizioni per procedere. Ricordo infatti che l’eventuale scelta di affidare a privati l’installazione delle case dell’acqua non avrebbe avuto ‘costo zero’ per il Comune, che invece avrebbe dovuto ad esempio farsi carico degli allacci idrici ed elettrici, della concessione dell’utilizzo del suolo pubblico, degli oneri di pubblicità del servizio e della pulizia esterna. 

La spesa che invece sostiene attualmente l’amministrazione comunale è destinata agli interventi di riqualificazione (illuminazione, panchine, ecc) delle aree dove sono posizionate le ‘case dell’acqua’. Il Comune, in questo caso proprietario delle casine, recupera i guadagni epurati dai costi di gestione attraverso quanto incassa dall’acqua frizzante (che costa all’utente 5 centesimi al litro, a differenza dell’acqua liscia che è distrbuita gratuitamente). Le restanti risorse sono a carico degli altri enti che hanno sottoscritto il protocollo d’intesa, ovvero Hera, Romagna Acque Società delle Fonti”.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:01