Il festival di cinema al femminile, dedicato quest’anno al rapporto tra Cinema, Corpi, Convivenze
Dopo il successo della prima edizione nel 2024, torna il C-MOVIE Film Festival, manifestazione organizzata da Kitchenfilm con la direzione artistica della regista e distributrice Emanuela Piovano in collaborazione con la Cineteca di Rimini, giunta alla seconda edizione.
Il festival si propone anche quest’anno di offrire una riflessione su Cinema, Corpi e Convivenze: tre giornate di proiezioni, incontri e dibattiti con al centro il cinema e il femminile presso la Cineteca di Rimini, alla presenza di numerosi ospiti del cinema italiano e internazionale.
C-MOVIE sarà l’occasione per rendere omaggio a una diva del cinema muto di inizio Novecento come Diana Karenne, recentemente raccontata nel bellissimo libro scritto da Melania G. Mazzucco, Silenzio – Le sette vite di Diana Karenne(Einaudi). Vincitrice del Premio Strega nel 2003 con Vita, Melania Mazzucco è una delle voci più autorevoli della letteratura contemporanea, autrice pluripremiata di romanzi tradotti in tutto il mondo oltre che di sceneggiature per il cinema. La scrittrice presenterà al pubblico di Rimini il suo ultimo romanzo, dedicato alla figura di questa affascinante ed enigmatica star del muto che fu anche imprenditrice, cantante e regista.
Nel corso della tre giorni riminese saranno inoltre presentati, alla presenza dei registi, tre titoli del listino Kitchenfilm: The Sower di Marine Francen, un film che esplora il significato del femminile con una narrazione intensa e profonda attraverso una storia di disperazione e desiderio in un villaggio di montagna nella Francia del 1852; Oleg di Juris Kursietis, storia di speranze disilluse in cui un uomo lascia la Lettonia per trasferirsi a Bruxelles in cerca di un futuro migliore ma si ritrova ad incontrare problemi ancora più grandi, un racconto che affronta il tema della convivenza nell’Europa contemporanea; The brink of dreams, premiato con L’oeil d’or per il miglior documentario all’ultimo Festival di Cannes e con il Premio Speciale della Giuria del Concorso Documentari al 42° Torino Film Festival, il film di Nada Riyadh e Ayman El Amir è ambientato in un remoto villaggio nel sud dell’Egitto e segue un gruppo di ragazze che decide di sfidare le rigide convenzioni sociali fondando una compagnia teatrale di strada tutta al femminile.
Tema cruciale di quest’anno sarà anche quello delle coppie, declinato attraverso coppie cinematografiche che hanno sempre lavorato a quattro mani. Un focus che permetterà di approfondire il lavoro collettivo e il dialogo creativo alla base della produzione cinematografica, esplorando anche le dinamiche relazionali e professionali che ne derivano.
Proprio in questo frangente, tra gli altri appuntamenti, si collocano le proiezioni di due film targati I Gaundri: Per amor vostro diretto da Giuseppe Gaudino e scritto con Isabella Sandri, premiato a Venezia 72 con la Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile a Valeria Golino, e Un confine incerto di Isabella Sandri che ne ha firmato la sceneggiatura con Gaudino.
In attesa della seconda edizione, C-MOVIEFilm Festival propone una breve rassegna di tre titoli alla Cineteca di Rimini, che ruotano intorno alle tematiche della manifestazione. Dopo il primo appuntamento di gennaio con Arthur Rambo di Laurent Cantet, si prosegue con La bella e le bestie di Kaouther Ben Hania, un intenso dramma tunisino che esplora il coraggio e la resistenza femminile (giovedì 6 febbraio) e True Mothers di Naomi Kawase, toccante storia sul tema della maternità (giovedì 27 febbraio). Il poster della seconda edizione di C-MOVIE è firmato dall’illustratore spagnolo Antonio Rodriguez.
“Se la prima edizione è stata quella di una scommessa vinta – è il commento di Chiara Bellini, vicesindaca con delega alle politiche di genere del Comune di Rimini - quella di quest’anno sarà quella della consapevolezza, della conferma. Rimini ha dimostrato di essere pronta ad ospitate questa sfida e rilanciare un messaggio culturale importante, che non ha paura di interpretare il cinema anche come strumento di riflessione, discussione e messa in discussione degli stereotipi femminili, del linguaggio, cercando nuovo cinema per nuove spettatrici e, perché no, nuove autrici o nuove registe. Un’occasione che Rimini ha saputo cogliere anche grazie all’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna e alla Kitchenfilm, che hanno creduto nuovamente in Rimini come sede di questo festival”.
"Si tocca con mano, è quasi fisico - è il commento di Michele Lari, assessore alla cultura del Comune di Rimini - il fervore che si respira a Rimini intorno al ‘prodotto Cinema’. C-Movie rientra di diritto in questa sorta di ‘piccolo rinascimento’ di un interesse culturale vasto e ormai definibile ‘popolare’, visto che ha generato (e sta generando) festival, iniziative, occasioni di visione e incontro in un territorio come quello riminese la cui vocazione allo sguardo ha connessioni molto più profonde e ‘sociali’ rispetto alla sola figura/totem Federico Fellini. È il tempo che questa ormai larga adesione al tema sia incardinata in un progetto strutturale in ordine al ‘vedere’, in cui tutte le singole, straordinarie briciole che punteggiano il cammino portino alla stessa destinazione: questa è la terra del cinema".