Esiste un emendamento dell’Anci che semplifica molto questo strumento e che è indispensabile venga approvato se non si vuole far morire molte pratiche nelle lungaggini della ricerca di documentazione”. E’ l’appello al governo firmato da Anci e sottoscritto dai Comuni di Torino, Milano, Bari, Cosenza e per il Comune di Rimini dall’assessore alla pianificazione territoriale Roberta Frisoni affinché venga accolto l’emendamento dell’Associazione nella legge di Bilancio.
Nell’appello gli amministratori locali sottolineano come la documentazione attualmente necessaria per accedere al bonus preveda “ricerche che, soprattutto negli archivi delle grandi città, richiedono un lasso di tempo che va dai 6 ai 12 mesi per essere reperite: così si mette a rischio l’effettivo accesso agli investimenti. Non solo, questa laboriosa ricerca concentra integralmente il lavoro degli archivi dell'edilizia delle città su queste pratiche, bloccando di fatto tutta l'attività ordinaria che è altrettanto decisiva per la ripresa economica del nostro Paese. L'emendamento proposto da Anci vuole contribuire a tagliare la burocrazia e a supportare l’eco-bonus.”
“Questo emendamento alla legge di bilancio serve inoltre a sollevare da eventuali responsabilità contabili i professionisti rispetto all’accesso del supebonus – aggiunge l’assessore Roberta Frisoni - e a velocizzare la presentazione delle pratiche relative ad alcune fattispecie di interventi, anche per arginare l’assalto che altrimenti si creerebbe in tutta Italia per l’accesso agli archivi. È fondamentale però che si agisca anche in altre due direzioni, in primis prolungare l’orizzonte temporale per poter accedere ai bonus fiscali. Serve infatti tempo per progettare, pianificare gli interventi che devono necessariamente essere spalmati su più anni. In secondo luogo – continua l’assessore Frisoni - bisogna avere il coraggio di affrontare una revisione normativa a livello nazionale. Abbiamo davanti la prospettiva del Recovery fund, risorse importanti che potranno essere destinate anche al finanziamento di interventi di messa in sicurezza energetica e sismica. Per non perdere l’occasione però è fondamentale avere un assetto di norme adeguato alle esigenze attuali, in grado di cioè di facilitare il recupero del patrimonio edilizio e non di ostacolarlo attraverso cavilli e labirinti procedurali. In Regione il tema della sburocratizzazione è sul tavolo e in Assemblea legislativa sono in discussione alcune modifiche alla legge edilizia e urbanistica regionale che potrebbero portare importanti novità per il settore. Le sfide che ci attendono però richiedono altro: serve una riforma strutturata a livello nazionale che consenta al Paese di avere il fisico per affrontare la fase di ripartenza”.