Riprendiamo il testo già sostenuto dalle forze parlamentari e dal governo stesso, altrimenti si darà il colpo di grazia a imprese che anni fa si trovarono di punto in bianco con canoni decuplicati e impossibili da sostenere.
Da ieri sera, insieme al presidente Bonaccini, sono in stretto e costante contatto con i ministri Franceschini, Gualtieri, Boccia e il sottosegretario Bonaccorsi perché non si perda tempo e perché il Governo ponga subito rimedio a questo incredibile dietrofront, che rischia di mettere definitivamente in ginocchio 300 imprese e migliaia di famiglie, oltre che tenere in stallo quei Comuni che attendevano da tredici anni questa ‘svolta’ per poter finalmente sbloccare e quindi riqualificare aree dismesse e abbandonate.
La bocciatura da parte della Ragioneria dello Stato di un emendamento finalmente risolutivo, per altro approvato da tutte le forze politiche e frutto di lavoro incessante da parte di Anci e sindaci, non può essere l’ennesimo capitolo di una storia senza fine, non può essere l’inizio dell’ennesimo periodo di transizione fatto di discussioni, cavilli, rinvii. Si è fatto riferimento a rilievi tecnici di natura contabile legati alla quantificazione della norma, in pratica a questioni di copertura economica, francamente discutibili a fronte di una manovra da 55 miliardi di euro. Corre l’obbligo, verso le imprese, le famiglie, i Comuni, di individuare subito il percorso per mettere in campo i correttivi indispensabili per dare al settore e agli enti locali le risposte che attendono da troppo tempo.
Il ministro Gualtieri mi ha confermato che è intenzione del Governo attivare un tavolo per poter riproporre la norma nel primo provvedimento utile. Alle parole però devono seguire i fatti, in tempi certi. Saremo molto vigili e staremo molto attenti: su una questione così importante non siamo disposti a cedere di un millimetro”.