Bilancio dell’estate 2020, la dichiarazione del sindaco di Rimini, Andrea Gnassi:

“Non dimenticheremo mai l’estate che, ufficialmente, da oggi ci siamo messi alle spalle. Mai. Mai vista, infatti, in precedenza per timori, per impatto reale, per il dibattito e gli argomenti di dibattito, per gli effetti che lascia a breve, medio e lungo termine: la vacanza ai tempi del Covid sarà ed è un capitolo dei libri di storia.
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Senza rimpianti, però. Semmai con due auspici enormi. Il primo è un ritorno rapido al ‘prima’ che dipende pressoché esclusivamente dai progressi che saprà compiere nei prossimi mesi la medicina. Il secondo è che il ‘dopo vaccino o a Covid domato’, si dovrà dare libertà al lavoro e ali a una strutturazione moderna del Paese; tutto dovrà essere meglio del prima.
Per Rimini, per la Riviera della Romagna, è stata allo stesso tempo un’estate di conferme e sorprese. Perché in pochissimi, a fine maggio, quando la colonnina degli arrivi e delle presenze segnava zero, si sarebbero attesi un flusso di persone consistente come quello registrato in città e soprattutto lungo la costa nei mesi di luglio, agosto e anche settembre. Rimini ha reagito con immediatezza all’apparente ineluttabilità di una stagione completamente perduta. Lo abbiamo fatto mettendo in campo collegialmente pubblico , privato, istituzioni, una strategia articolata in alcune interessanti iniziative al debutto.
 
IL SORRISO DEGLI ITALIANI E OPEN SPACE
Prima di tutto il combinato disposto tra la campagna promozionale ‘La Romagna è il sorriso degli italiani’ e alcuni progetti come ‘Open Space’ per dare la possibilità agli operatori turistici di ‘allargare’ le proprie attività all’aperto, in modo da non subire eccessivamente le prescrizioni di contrasto al Covid 19. Tempo e spazio, avevamo intuito. Più spazio per fruire di più servizi in un tempo più lungo. Con l’advertising e gli spot televisivi, coordinati tra Regione, APT, Visit Romagna e Comuni, siamo tornati massicciamente a presidiare il mercato italiano, avendone immediati e positivi riscontri. Credo che questa misura debba essere strutturata, potenziata, diffusa almeno sino a tutto il 2022, affinandone le caratteristiche ma tenendo fermo l’obiettivo di fondo di consolidare il mercato italiano ed europeo che saranno un riferimento sicuramente almeno per il prossimo anno. Così come il progetto ‘Open Space’ cultura, socialità, servizi, ristorazione in luoghi aperti, è uno strumento ‘made in Rimini’ che ha dato risultati brillanti, a detta degli stessi operatori e che anch’esso va prolungato e strutturato. Lavoreremo su questo già da subito.
 
INTERPRETARE CAMBIAMENTO NON SUBIRLO
Così come l’esperienza dell’estate 2020 ci insegna che l’organizzazione tradizionale della spiaggia non potrà più prescindere dal maggior ‘respiro’ richiesto alla stessa, per elevare la qualità dei servizi e della vita al mare. La rivoluzione del Parco del Mare già aperto in alcuni tratti, e che verrà completato in grande parte entro la primavera 2021, cambia completamente l’approccio alla vita nel luogo di vacanza. Non più strada, traffico, asfalto, lamiere, ma mare, parco, lungomare, o a nord salotto ubano/mare. Natura, salubrità ambientale delle attività da svolgersi in piena sicurezza. Torre Pedrera e Viserba seppur con le transenne tirate e i lungomare non completati e rifiniti, sono stati una Rivoluzione che cambia per i prossimi 50 anni. Frazioni come si diceva abbandonate e degradate, a salotti, a borghi di mare vivi, belli e impensabili.

I flussi turistici registrati a luglio e agosto, con una positiva coda nel mese di settembre, segnalano un altro dato inedito: quest’anno sulla riviera della Romagna sono arrivati tantissimi turisti italiani che in precedenza avevano scelte mete diverse, all’estero, per le loro vacanze.  Soffriamo sull’estero. Marzo, aprile, maggio, giugno zero… Nella stagione più difficile per il turismo mondiale dal dopoguerra, nuovi turisti che hanno avuto la possibilità e l’opportunità di conoscere e apprezzare le novità strutturali di Rimini (Parco del Mare, contenitori culturali, l’ambiente) hanno cominciato per sempre a far virare lo stereotipo della Rimini solo mare e ombrellone. Questo è un patrimonio da coltivare sia nella sostanza- già questa settimana aprirà la sua porta la nuova meraviglia della cultura italiana, il PART- che nella forma, cercando con una comunicazione promozionale diffusa di capitalizzare questa nuova visione. Vogliamo trasformare questi ‘turisti per caso’ in ‘turisti fedeli’ già a partire dal Capodanno e dall’anno prossimo.

Infine. Se ambiente, spazi aperti, nuovi lungomare sono una certezza, già da queste settimane verranno approvati nuovo RUE (Regolamento Unico Edilizio e Piano Spiaggia) che daranno possibilità per una rivoluzione edilizia in senso ambientale anche per hotel e strutture ricettive. Più servizi, più spazi. Occorre oggi una politica industriale nazionale, eccezioni per la riconversione e riqualificazione di strutture. Non si usi il Covid per ricette lanciate e affrontate categoricamente come sentenze. L’uscita di strutture ricettive verso maggiori servizi e spazi, la riflessione sul turismo del post covid è una discussione mondiale. Dovremo offrire proposte serie a chi vuole fare impresa e non via libera a speculazioni, al cemento o rendite immobiliari. Questo è il punto e l’obiettivo delle azioni da mettere in campo.”.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 16:34