VINCENZO BARONE
E = mc²
La formula più famosa
(Il Mulino, 2019)
Per spiegare la nostra origine e ciò di cui siamo fatti
Introduce Marco Pivato
Museo della Città, Sala del Giudizio
Sabato 30 novembre ore 17
Ne parlerà sabato 30 novembre (Sala del Giudizio, ore 17), Vincenzo Barone, docente di Fisica teorica all’Università del Piemonte Orientale, che introdurrà all’equazione più famosa della storia della Fisica, mostrando le sue conseguenze sulla nostra concezione del mondo e sul nostro senso del tempo. Perché un’equazione apparentemente così elementare ha rivoluzionato la fisica, finendo per diventare una presenza costante nell’immaginario comune e un’icona della modernità? Perché spiega la nostra origine: E=mc2 è ciò di cui siamo fatti. Questa equazione ha finito per vivere anche fuori della scienza, nelle mani di divulgatori, poeti, scrittori, artisti, musicisti, che l’hanno trasformata nell’immagine stessa della scienza. Fisico teorico appassionato di storia, Barone incrocerà molte discipline: storia, arte, musica, filosofia, poesia, narrativa, mondo digitale….e smonterà false convinzioni. Ad esempio, a proposito di relatività, una frase che si sente ripetere di frequente, è che tutto è relativo. Si tratta di un’affermazione, ci avverte Barone, vera solo a metà. È relativo, in effetti, il moto dei corpi, nel senso che posizioni, velocità e traiettorie appaiono differenti a osservatori diversi. Però non sono relative le leggi che governano la relatività, né quelle che regolano tutti gli altri fenomeni fisici. E non è relativa neppure la velocità della luce nel vuoto, che viaggia a circa 300 mila chilometri al secondo. Altro interessante aspetto previsto dalla relatività, sottolinea Barone, è che il tempo non è assoluto. Dipende, viceversa, dal sistema di riferimento, nel senso che ogni osservatore ha il proprio tempo. Per un orologio in movimento, il tempo scorre più lentamente. E due eventi che avvengono in maniera simultanea all’interno di un certo sistema di riferimento non risulteranno simultanei se osservati da un sistema di riferimento differente. In base a tale assunto diventa difficile, se non impossibile, distinguere tra passato, presente e futuro.
Chi sono
Vincenzo Barone insegna fisica teorica all’Università del Piemonte Orientale ed è socio dell’Accademia delle Scienze di Torino. La sua ricerca riguarda la fenomenologia delle particelle elementari e, in particolare, le interazioni forti. A questa attività unisce da molti anni l’impegno nel campo della comunicazione della scienza. Fa parte del comitato scientifico di “Asimmetrie”, rivista divulgativa dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, e collabora al supplemento domenicale de “Il Sole 24 Ore”. Ha curato Le due relatività, una riedizione degli scritti originali di Einstein (Bollati Boringhieri, 2015). Tra i suoi libri: L'ordine del mondo. Le simmetrie in fisica da Aristotele a Higgs (Bollati Boringhieri, 2013) finalista al Premio Galileo di divulgazione scientifica, La matematica della natura (con G. Giorello, il Mulino, 2016) Albert Einstein. Il costruttore di universi (Laterza, 2016), L'infinita curiosità: breve viaggio nella fisica contemporanea (Dedalo, 2017) e E=mc² : la formula più famosa ( Il mulino, 2019).
Marco Pivato è giornalista scientifico free-lance e scrittore. Dopo gli studi classici e la laurea in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche presso l'Università di Bologna, ha conseguito un Master in Comunicazione della Scienza. Collabora con “La Stampa” ai supplementi “Tutto Salute” e “tutto Scienze”. Ha fondato Dna Media Lab, agenzia che cura la comunicazione per aziende che operano nel campo della sanità. È inoltre addetto stampa della Società Italiana di Farmacologia e della Società Italiana di Tossicologia. Tra le pubblicazioni più recenti: Il miracolo scippato: le quattro occasioni sprecate della scienza italiana negli anni sessanta (Donzelli, 2011), Noverar le stelle: che cosa hanno in comune scienziati e poeti (Donzelli, 2015), I comunisti sulla luna. L'ultimo mito della Rivoluzione russa (Il Mulino, 2017), Usare il cervello. Ciò che la scienza può insegnare alla politica (La nave di Teseo, 2018).
Ingresso libero fino ad esaurimento posti