Tra gli ospiti, Umberto Galimberti, Carlo Sini, Maurizio Bettini, Antonietta Potente, Elena Pulcini
Cè locchio e cè lo sguardo; non sono la stessa cosa. Cè lorecchio, e cè lascolto; non sono la stessa cosa. Leggere è forse soltanto una questione di occhio? [ ] quando leggiamo, cerchiamo la voce viva. Questo fa il lettore, attende alla parola viva. [ ] Insomma, in lotta con la volontà di afferrare nella parola, quandanche per la coda, unesperienza che è di un altro ordine, rispetto al linguaggio; unesperienza che è vita. (Nadia Fusini, Hanna e le altre, Einaudi, 2014)
Dal 25 ottobre al 13 dicembre torna il ciclo di conversazioni e letture ad alta voce: Biblioterapia. Come curarsi (o ammalarsi) coi libri, organizzato da alcuni anni dalla Biblioteca Gambalunga, con la cura di Oriana Maroni, il patrocinio dellIstituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna. Tema e titolo delledizione 2014 è Il corpo che noi siamo.
Da unidea di lettura rischiosa come interrogazione e ricerca di senso, necessario confronto con laltro da sé, nasce la domanda che muove questo nuovo ciclo di incontri: «Dovè che sei tu? nella testa o nel corpo?», che porta allo scoperto la visione occidentale, dualistica del mondo, in cui il corpo è visto come oggetto da parte di un soggetto conoscente. Tanto che il corpo e il suo inesorabile essere lì, con le sue passioni, leros e la sofferenza, le esperienze che lo lasciano allo scoperto − la sessualità, la malattia, linvecchiamento e la fine della vita − da sempre sono un soggetto su cui larte, la letteratura, la filosofia e la religione si misurano e si sfidano.
Arrivando allattuale paradosso di un corpo che, protagonista nei media, sparisce proprio nel momento della sua massima ostentazione, dato che lesperienza di sé viene rapinata dalla pubblicità, dai sogni incarnati nelle merci.
Perciò come dar conto del corpo, oggi, con le sue passioni, le sue ombre, le sue ferite, il suo lato impresentabile, lorrore e il piacere che lo attraversano?
Forse è necessario capovolgere il cartesiano cogito ergo sum per accogliere lidea che «è attorno al corpo che si avvita il pensiero come un rampicante intorno allalbero che lo sostiene», come scrive il filosofo Franco Rella.
Viaggiando intorno al corpo che noi siamo, la Biblioterapia ne esplorerà i confini, cercando di sondarne la complessità attraverso lo scandaglio delle parole del filosofo, del teologo, del filologo, nellincontro con Carlo Sini, Antonietta Potente, Elena Pulcini, Maurizio Bettini e Umberto Galimberti. Alle parole dei maestri si aggiungeranno Le parole del corpo, in un reading a cura di Lorella Barlaam che insieme allAssociazione culturale Malatesta e a Maurizio Giuseppucci intreccerà pagine, musica e immagini; una conversazione su Corpo e dolore mentale, a cura dell'AISPED Associazione Italiana Studio e Psicoterapia Eating Disorder e la presentazione di Pitturare il volto. Il trucco, l'arte, la moda (Marsilio, 2013), lultimo libro di Patrizia Magli, in dialogo con Simona Segre Reinach.
Le linee guida di questo viaggio che, come ha scritto Lea Melandri, «si lascia aperte volutamente strade, sorprese, ripensamenti, sono dunque essenzialmente due: forzare i confini del corpo, varcare sempre nuove soglie per addentrarsi nel suo mistero e dare parola alle passioni che lo abitano, gioie e patimenti, e al medesimo tempo interrogarsi su come scrivere il corpo evitando che si riduca alle parole che ne parlano».
INCONTRI
Dal 25 ottobre al 13 dicembre
Il programma, questanno, si articola quasi in simmetrici faccia a faccia a distanza tra i relatori.
A inaugurare la rassegna, il 25 ottobre alla Sala del Giudizio (ore 17.00), sarà il filosofo Carlo Sini, con la sua riflessione su I silenzi del corpo e i luoghi della parola. Accademico dei Lincei, Carlo Sini ha introdotto in Italia il pensiero di Charles Sanders Peirce, considerato il padre della semiotica, e insegnato Filosofia teoretica allUniversità di Milano. «Qual è la verità del corpo e cosè il corpo in verità?» è il punto di partenza del filosofo. Se non cè niente di più centrale del corpo, tuttavia esso è linaggirabile per eccellenza, dato che noi siamo sempre dentro al mondo e il mondo dentro di noi. È quindi solo attraverso i racconti che facciamo che possiamo vederci, porci sulla soglia fra corpo e mondo. Innalzare un terzo occhio su questo racconto è lesercizio che fa la filosofia.
Dalla verità del corpo, al suo alter ego, il pensiero. Toccherà a una teologa fra le più fertili e creative del panorama italiano e sudamericano, Antonietta Potente, darne conto: Pensare è un gesto autobiografico, individuale e collettivo; mistico e politico il titolo della sua conversazione, il 15 novembre. Antonietta Potente, che fa parte della congregazione dell'Unione delle Suore Domenicane di San Tommaso d'Aquino, ha scritto: «Dove vanno a finire tutti i frammenti umani e non che vengono in qualche modo non ammessi nella realtà più evidente, quella che a nostro avviso, fa la storia? E allora, più che guardare, mi viene da fiutare o, come direbbe qualsiasi dizionario etimologico: da attirare laria con il naso, per sentire lodore delle cose. Sì, lodore delle cose perché linvisibile non è solo spirito, anima o animus, ma anche odore delle cose e delle persone, aggiungo io. Allora chissà, il pensiero e la pratica dellinvisibile, divengono più concreti: linvisibile non è il tema di un ritiro spirituale, ma quello della gestione di una quotidianità che non riusciamo ad amministrare molto bene, così da generare tanti rifiuti umani e non, organici e inorganici».
Il viaggio prosegue il 22 novembre, e a guidarci attraverso Il corpo vissuto sarà Elena Pulcini, docente ordinario di filosofia sociale presso lUniversità di Firenze, che al centro della sua ricerca ha posto il tema delle passioni e delle patologie sociali della modernità.
Nella società del XXI secolo i corpi sono disciplinati secondo gli imperativi categorici della perfezione estetica, delleterna giovinezza, della bellezza come norma sociale. Ridotto ad assemblaggi, puzzle tecnologico, a cosa si riduce il corpo che privilegia la rappresentazione, negando la verità della narrazione di sé? «La valorizzazione del corpo come "cosa" ha scritto Elena Pulcini - nasconde la paura profonda di addentrarsi nella scoperta di un proprio modo di esistere, di crescere, e, di conseguenza, d'invecchiare. Meglio diventare la propria maschera: è un meccanismo mimetico rassicurante. Il problema è che non offre via di uscita. Si può solo andare avanti».
Lindagine sul corpo ibrido della postmodernità entra in dialogo con lidea di corpo nellantichità, il 29 novembre, con Maurizio Bettini. Scrittore, filologo e antropologo, tra i più importanti studiosi del mondo classico, Bettini insegna Filologia Classica nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Siena. Le orecchie del cuore, ovvero anatomia della memoria è il titolo della sua conversazione, che ci avvicina ai classici cogliendo lo scarto tra noi e loro nellaffrontare temi come memoria o identità. Io sono la mia anima o il mio corpo? ad esempio - è domanda che nellantichità non avrebbe avuto senso, perché pur essendo per tanti aspetti simili ai moderni, Greci e Romani hanno pensato le cose differentemente da noi. Per gli antichi greci, infatti, non c'era un'anima dentro il corpo, mentre Plutarco ci assicura che il canale delludito sarebbe collegato direttamente alla psychè, allanima, che per Omero è l'occhio che vede, l'orecchio che sente, il cuore che batte.
Il corpo in Occidente, conversazione del filosofo Umberto Galimberti, tirerà un po le somme del percorso, il 13 dicembre al Teatro degli Atti. Celebre filosofo, docente in vari atenei, Galimberti ha condotto studi di filosofia, antropologia culturale e psicologia; ha tradotto e curato le opere di Jaspers, di cui è stato allievo. In Occidente, secondo il pensiero dello studioso, il corpo è stato di volta in volta organismo da sanare, forza lavoro da impiegare, carne da redimere, inconscio da liberare, supporto disegni da trasmettere, password per la ricognizione della nostra identità. Una superficie di scrittura, dove le varie epoche e i vari saperi hanno impresso il loro sigillo. Mentre nella cultura occidentale da Platone in poi è prevalsa una concezione dualistica, che, accanto al corpo, collocava l'anima, da SantAgostino divenuta il luogo della verità, per arrivare alla riduzione scientifica del corpo a materia organica, che oggi ci conduce a una vita separata dal corpo che noi siamo.
VARIAZIONI SUL TEMA MENTE E CORPO
5 novembre
Corpo e dolore mentale
Conversazioni, letture e visioni a cura dell' AISPED Associazioni Italiana Studio e Psicoterapia Eating Disorder
Il disagio della civiltà contemporanea ha cambiato di segno rispetto quanto indagato in origine dalla psicoanalisi, e non è più connotabile come manifestazione di un conflitto, che parla nel corpo attraverso il suo valore simbolico. Nell'attualità il corpo è sentito quando è sofferente, ma ogni sintomo corre il rischio di essere ridotto ad un disturbo da eliminare senza che ci sia spazio per chiedersi che cosa il corpo comunica e cosa il corpo nasconde. Occuparsi di psicoanalisi oggi implica pertanto la responsabilità di offrire possibili letture della sofferenza psichica che le persone esprimono attraverso, a causa e nei loro corpi.
Interverranno la Presidente dell'Aisped, Dott.ssa Paola Sacchetti psicologa-psicoterapeuta, la Dott.ssa Serena Tomassoni, psicologa-psicoterapeuta Vicepresidente Aisped, e la Dott.ssa Giorgia Bondi, psicologa-psicoterapeuta, Socio Ordinario Aisped.
VOCI DEL VERBO LEGGERE
8 novembre
Patrizia Magli Pitturare il volto. Il trucco, l'arte, la moda (Marsilio, 2013)
Presenta Simona Segre Reinach
«Leggero e profondo, come del resto lautrice per chi un po la conosce, è il libro di Patrizia Magli dedicato, solo in apparenza, alla pittura del volto. Daltro si tratta, se è vero che il volto è inevitabilmente ripreso come provvisoria piattaforma che scivola sul corpo e dal corpo rinvia, con insolenza o continuità, con affettuosa complicità o negazione e distacco, a una più complessa e rotonda rappresentazione della propria identità.
Così latto del maquillage, nella sua infinità di gradazioni ed effetti dalla cancellazione alla sottolineatura alla copertura , dalla decorazione alla maschera, restituisce un processo più o meno sapiente di riscrittura di quella prima e non controllata composizione che la vita, il tempo, le passioni, hanno saputo tracciare sulla superficie sensibile della pelle, inseguendo unarte della rappresentazione che è al tempo stesso opera, più o meno consapevole, di simulazione».
(Giulia Ceriani, Actes Sémiotiques [En ligne]. 2013, n° 116)
6 dicembre
Reading Le parole del corpo
Testi di Lorella Barlaam. Letture e accompagnamenti musicali a cura dell'Associazione culturale Malatesta. Visual, Maurizio Giuseppucci.
«Ma il corpo, cos'è dunque il corpo?», ci chiede Antonio Tabucchi in Le civiltà parlarono con il corpo, componendo queste parole in una narrazione che dal corpo luogo della perfezione estetica degli antichi Greci arriva al corpo fatto di pezzi di ricambio nellepoca della riproducibilità tecnica, la nostra. Corpo che irrompe sulla scena letteraria sempre come portatore di scandalo, che si mostri, esibisca, ostenti le sue parti ma «anche quando viene sottoposto a censura: «il corpo parla per far parlare», scrive Marco Bazzocchi. Corpo festoso, nella dismisura e nelleversione del corpo matto di Gianni Celati, e corpo tragico, nel dilemma tra le esperienze «cannibali» e «le strutture rarefatte della confessione e dell'auscultazione della fisicità» come avviene in Nel condominio di carne di Valerio Magrelli.
Ma sempre corpus loquens, di cui si scrive, che scrive ed è iscritto, sulla superficie della pelle che accoglie tatuaggi e piercing per dirsi, e che al linguaggio dei gesti e delle posture affida le parole che non possono essere dette altrimenti.
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CALENDARIO
INCONTRI
25 ottobre, Museo della Città, Sala del Giudizio, ore 17
Carlo Sini I silenzi del corpo e i luoghi della parola
15 novembre, Museo della Città, Sala del Giudizio, ore 17
Antonietta Potente Pensare è un gesto autobiografico, individuale e collettivo; mistico e politico
22 novembre, Museo della Città, Sala del Giudizio, ore 17
Elena Pulcini Il corpo vissuto
29 novembre, Museo della Città, Sala del Giudizio, ore 17
Maurizio Bettini Le orecchie del cuore, ovvero anatomia della memoria
13 dicembre, Teatro degli Atti, ore 17
Umberto Galimberti Il corpo in Occidente
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VARIAZIONI SUL TEMA "MENTE E CORPO"
Ingresso libero e gratuito
5 novembre, Auditorium Istituto Lettimi, ore 17
Corpo e dolore mentale
Conversazioni letture e visioni a cura dell'AISPED Associazioni Italiana Studio e Psicoterapia Eating
Disorder
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VOCI DEL VERBO LEGGERE
Ingresso libero e gratuito
8 novembre, Biblioteca Gambalunga - Sale Antiche, ore 17
Patrizia Magli Pitturare il volto. Il trucco, l'arte, la moda (Marsilio, 2013)
Presenta Simona Segre Reinach
6 dicembre, Auditorium Istituto Lettimi, ore 17
Reading Le parole del corpo
A cura di Lorella Barlaam. Letture e accompagnamenti musicali a cura dell'Associazione culturale Malatesta. Visual, Maurizio Giuseppucci.
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La partecipazione è vincolata alliscrizione al ciclo di conversazioni
Le iscrizioni sono aperte da sabato 4 ottobre fino a sabato 25 ottobre, presso la Biblioteca civica Gambalunga-Ufficio Prestiti, via Gambalunga 27, Rimini (da lunedì a venerdì: 8-19; sabato: 8-13)
Abbonamento allintera rassegna: 20 da versarsi al momento delliscrizione.
Ingresso alle singole conversazioni, vincolato alla disponibilità di posti: 5 .
Ingresso a Variazioni sul tema mente e corpo e Voci del verbo leggere: libero e gratuito.
Info: Biblioteca Gambalunga - tel. 0541 704486 fax 0541704480 - gambalunghiana@comune.rimini.it www.bibliotecagambalunga.it