E’ un atto che ha, per ora, un valore solo politico e non ripristina nulla dei fondi ai Comuni che lo scorso dicembre sottoscrissero con lo Stato 96 convenzioni per realizzare progetti di riqualificazione di aree urbane a servizio di 20 milioni di cittadini. Non è una legge o un emendamento o una norma o una circolare interpretativa. Su questo bisogna essere precisi. Ma riconosco che si tratta di un primo passo avanti affinché la maggioranza di Governo, il Parlamento, riconoscano la legittimità della battaglia che 326 Comuni stanno portando avanti dallo scorso agosto per vedersi riconoscere il rispetto dei termini del contratto e dei relativi finanziamenti sottoscritto neanche un anno fa con lo Stato italiano. La presa di posizione di ieri del Senato è un fatto nuovo, se comparato al nulla e alle bugie degli ultimi due mesi; questo c’è ma ora è urgente che seguano atti, non dichiarazioni.
Deve essere chiaro per tutti, a partire dai cittadini, che senza un atto formale, certo e che arrivi entro poche settimane, capace di garantire per Rimini i 18 milioni di euro ‘scippati’ e per gli altri 325 Comuni 1,6 miliardi, le gare e i bandi per far partire i lavori salteranno sicuramente per il 2018, senza avere alcuna certezza per il 2019 e gli anni successivi.
Finchè ciò non avverrà, lo strappo istituzionale consumatosi nelle scorse settimane con i sindaci e Anci non potrà essere sanato. Infine mi permetto di aggiungere, alla luce del ‘fatto nuovo’ di 24 ore fa, che questo può e deve essere una spinta a uscire dagli arroccamenti da parte di parlamentari eletti sul territorio riminese che sino a qui hanno solo pensato a difendere gli interessi dei rispettivi partiti. Con la mozione approvata, anche i parlamentari locali senza alcuna distinzione possono cominciare a difendere l’interesse di tutta la nostra comunità. Io lo auspico e ci spero ancora.”.