Su cinque strutture visitate dal reparto di Polizia amministrativa unitamente a personale dell'Ispettorato del lavoro, è emerso che soltanto una svolgeva il servizio educativo per la prima infanzia (nido) in regola con le norme vigenti e le autorizzazioni necessarie, con personale qualificato, in locali idonei e nel pieno rispetto delle prescrizioni imposte.
In altre tre, invece, si esercitava abusivamente un'attività riconducibile a quella di servizio educativo, nonostante i titolari avessero dichiarato di svolgere ed offrire servizi ricreativi. Secondo la legge i servizi ricreativi per la prima infanzia sono quei servizi con finalità puramente ricreativa rivolti a bambini di età inferiore a tre anni, che ne fruiscono occasionalmente, con una periodicità massima di due giorni alla settimana ed una frequenza giornaliera non superiore a tre ore. Tra i servizi ricreativi figurano ad esempio i baby-parking e le ludoteche.
Proprio in ragione della finalità ricreativa, per il loro esercizio non vengono richiesti particolari requisiti se non quelli di igiene e sicurezza. Gli adulti preposti alla vigilanza dei bambini non necessitano inoltre della qualifica di educatori ed in questi centri non è possibile somministrare alimenti.
In uno dei centri ricreativi controllati dalla Polizia municipale veniva invece somministrato il pasto facendo consumare alimenti portati da casa da ciascuno degli ospiti. Una violazione che ha reso necessario l'intervento di personale dell'Azienda U.S.L. di Rimini. Gli accertamenti effettuati su una campionatura degli alimenti, trovati in cattivo stato di conservazione, hanno rilevato la presenza di numerosi agenti patogeni.
Nei confronti della struttura è stata emessa ordinanza di chiusura per la violazione delle prescrizioni imposte dalla normativa regionale.
Nel corso dei controlli il personale dell'Ispettorato del Lavoro ha inoltre accertato e sanzionato un caso di lavoro nero ed uno di carenza dei requisiti richiesti per lo svolgimento delle mansioni svolte.