“Quello che nel 2015 per qualcuno era un salto nel buio, un azzardo, un’offesa ai campanili - è diventata invece la piattaforma logistica nazionale e internazionale di uno dei settori industriali più importanti del Paese. Questa collaborazione tra Cesena e Rimini dimostra grande coraggio e lungimiranza. E’ la strada che bisogna percorrere per essere concorrenziali e stare al passo coi tempi. E’ di grande valore anche il lavoro che da anni state compiendo nel settore dell’innovazione, dell’attenzione alla qualità e della promozione del consumo.
Occorre sempre più che l’agricoltura diventi filo rosso e trasversale, in filiera con altri comparti industriali. C’è quello del food e del wine, un asset su cui come Rimini e come Romagna fondiamo un pezzo importante della nostra offerta turistica e di accoglienza. Come Visit Romagna, ad esempio, stiamo investendo risorse importanti su progetti come Osteria Romagna che si propongono di fare del nostro cibo e dei nostri prodotti gli ambasciatori e i testimonial di un territorio che ha spiccate eccellenze mondiali. Lo stesso con Al Meni e con Rimini Street Food. Ma lo stesso dovrebbe avvenire con le mense scolastiche e aziendali. Io credo che nei prossimi 5 anni dovremo esplorare al massimo questa filiera perché è l’altro pezzo di quella filosofia della ‘dolce vita’ (dove si vive bene perché si mangia e si beve bene) che vogliamo promuovere come attrazione della Romagna. Ma l’agricoltura non si ferma al turismo. Io credo ad esempio che per ciò che riguarda la tutela ambientale e il risanamento anche dei mari, l’agricoltura possa essere uno strumento eccezionale e con una forte carica innovativa”.
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