Un buon segnale, ma non basta. Come Comune di Rimini insieme al presidente di Anci nazionale Antonio De Caro abbiamo chiesto al Governo di esentare il pagamento della tassa di occupazione del suolo pubblico non fino a giugno come previsto dal Dl, ma fino alla fine dell’anno. Non si tratta “solo di tavolini e sedie”, ma di sostenere concretamente gli operatori e lavoratori che anche nella prossima stagione estiva dovranno cercare di conciliare lavoro e servizi con i protocolli sanitari che saranno chiamati ad osservare (distanze, ecc.) per offrire qualità e sicurezza. Proprio per questo motivo, come Comune di Rimini abbiamo già anticipato questa misura, con un impegno straordinario di risorse per nuove forme di sostegno alle imprese nel caso il Governo, come ci auguriamo, decidesse di raccogliere la nostra richiesta.
Altro capitolo, il sistema fieristico nazionale. A Rimini l’indotto vale 1miliardo e 200 milioni, migliaia di posti di lavoro. Nel dl Sostegni sono previsti 100 milioni a coprire la cancellazione di fiere e congressi e altri 150 per le fiere internazionali. Un passo avanti, ma insufficiente se si vuole davvero rafforzare un settore minato dalla crisi e che può rappresentare un asset cruciale del progetto di rilancio del Paese. La Germania si è già mossa, ottenendo dalla UE la deroga alla regola del ‘de minimis’ che consente di erogare un investimento straordinario di quasi 700 milioni di euro per dare ossigeno al settore fieristico tedesco, quasi cinque volte quello che ha messo finora sul piatto il nostro Paese. Occorre che l'Italia avvii con convinzione un’analoga trattativa con l’Europa per sbloccare risorse indispensabili per salvaguardare un settore strategico per il nostro futuro.
Il cambio di passo comincia a strutturarsi, adesso bisogna però correre. Il presidente Draghi parla di verità, dichiarando ad esempio la gravità delle condizioni in cui versa il turismo, ammette limiti, pragmaticamente mette in campo azioni senza fronzoli e narrazioni. Come sindaci, Comuni e Regioni collaboriamo per lavorare con il Governo ad azioni concrete, di breve e medio termine. Passerelle politiche a ogni livello, elencazioni generiche, sono l’esatto contrario di ciò che le istituzioni e la politica oggi, ancora di più, dovrebbero fare.
Ringrazio il ministro Garavaglia per il rapporto instaurato con i territori e per l’attenzione finora dimostrata per le richieste che proprio dai territori arrivano. Alcuni risultati, anche se ancora non bastano, li stiamo ottenendo, lavorando in squadra con il Presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore Andrea Corsini. Se si vuole uscire rafforzati da questa drammatica fase storica, pensiamo alla gente, ai lavoratori e alle imprese, la 'politica' capisca che passerelle e individualismi non servono”.