Al ricordo del suo vicepresidente Oronzo Zilli, scomparso lunedì scorso, il Consiglio comunale ha voluto dedicare l'intera seduta di ieri sera.

"E' con emozione e commozione - ha ricordato il Presidente del Consiglio Donatella Turci aprendo la seduta - che mi accingo a commemorare la scomparsa del nostro vicepresidente del Consiglio comunale. Oronzo Zilli è ricordato da tutti come il galantuomo della politica riminese.
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Un uomo stimato, onesto, generoso, attento ai bisogni, preparato. Lo testimoniano le tante persone che in queste ore gli hanno reso commiato con manifestazioni di profondo affetto e sentimento, espresso con un incessante pellegrinaggio nella camera ardente allestita in questo Consiglio comunale, con i tanti pensieri di cordoglio lasciati scritti.

Ringrazio tutti i consiglieri comunali per la vicinanza alla famiglia e per avere voluto onorare la figura dell'uomo e del politico con i picchetti di onore, che hanno avuto luogo per tutta la veglia funebre nella camera ardente allestita in questa sala consiliare.

Il mio ricordo personale - ha proseguito il Presidente Turci - va indietro nel tempo, al mio esordio in consiglio comunale, dove ho incontrato e conosciuto un uomo che guardavo con rispetto e soggezione, ma che sapeva ascoltare e consigliare con una umanità incredibile .

La sua importante collaborazione come vicepresidente del Consiglio comunale mi mancherà e ci mancherà. Di lui mancherà il piglio puntiglioso di quando voleva fare valere la sua ragione e quando determinato sapeva fare sintesi in maniera precisa. L'innata gentilezza d'animo che lo caratterizzava rendeva piacevole intrattenere con lui relazioni politiche ed umane. Ha partecipato a tutte le scelte strategiche nell'interesse e per la crescita del bene comune, con una abile capacità di mediazione. Generosamente ha combattuto e si è speso nella vita e nella politica con la tenacia e l'orgoglio del duellante e la correttezza del galantuomo che lo contraddistingueva.

Siamo stati per un periodo insieme nel consiglio di amministrazione dell'asilo Baldini, istituzione a lui molto cara, ed è per questo che nella conferenza dei gruppi, è stato deciso di devolvere il gettone di presenza di questo consiglio comunale all'asilo Baldini .

Abbiamo voluto onorare con la camera ardente allestita nella sala del Consiglio comunale colui che ha dato tanto alla nostra città in termini umani e politici.

Alla famiglia presente qui, questa sera, in questa seduta di Consiglio comunale dedicata a Oronzo Zilli, voglio esprimere nuovamente e sentitamente il mio più profondo cordoglio e quello di tutta l'aula consiliare."

Dopo il minuto di silenzio in ricordo del vicepresidente del Consiglio comunale, è stata la volta della commemorazione del Sindaco Andrea Gnassi:

"Credo di interpretare un sentimento comune a tutti noi se dico di provare un vuoto.

Un vuoto per la mancanza di un uomo che, per tanti anni, è stato un punto di riferimento per questo Consiglio. Al di là delle appartenenze politiche, delle convinzioni è stato un punto di riferimento a servizio di quella cosa chiamata 'istituzione'.

Un punto di riferimento non solo per le sue capacità e il suo ruolo, ma perché Oronzo Zilli aveva la capacità tutta speciale di essere prima di tutto un uomo, una persona vera, che nella battaglia politica, nel confronto delle idee non smarriva mai, oltre al senso del bene comune, quell'umanità propria del suo essere, che lo ha fatto stimare da quanti, nel lavoro, nella politica, nella vita, lo hanno conosciuto e apprezzato.

Ne sono testimonianza le tante manifestazioni di cordoglio, le tante manifestazioni d'affetto e vicinanza che in questi giorni sono giunte da parte di tutta la comunità politica e civile alla famiglia, al suo partito, alla città. Ieri al suo funerale non c'era una parte. C'erano persone, tante, che avevano conosciuto il politico, certo, ma prima e soprattutto l'uomo.

Non era una cosa dovuta, non era una cosa scontata: più del numero, è l'affetto, il calore, la sincera commozione che traspare da ognuno dei messaggi a dare l'ennesima prova del valore umano di Oronzo Zilli.

Devo dire che mi sarebbe piaciuto conoscerlo ancora meglio in questi anni che avremmo avuto davanti nel lavoro, duro, che ci aspetta per la città. Quando lui entrò per la prima volta in Consiglio comunale nel 1975, io facevo la prima elementare. Ci ha separato il gap generazionale, la fede e la militanza politica che ci ha visto impegnati in campi opposti, ma non la tensione al bene comune per la città e il rispetto per le Istituzioni. Quella "casa comune", che aldilà del colore delle maggioranze che governano la Città o il Paese, è la casa di tutti i cittadini.

Sì, perché Oronzo Zilli era prima di tutto un uomo delle Istituzioni, con un forte senso dello Stato. Un valore raro in un momento in cui la forza delle Istituzioni è stata svilita da una politica distante. Un vuoto che siamo chiamati - tutti noi - a recuperare.

Ci mancherà il suo contributo - ha proseguito il Sindaco - in questa fase in cui il Paese e le tutte le sue Istituzioni - da quelle centrali a quelle locali - devono ritrovare la forza per mettere al centro gli interessi degli italiani e delle famiglie. Anche da punti di vista diversi avremmo avuto ancora bisogno nella vita del Consiglio comunale del suo contributo, del suo stile per trovare equilibrio e sintesi.

Un Consiglio comunale che lo ha visto protagonista fin dal 1975, quando per la prima volta fu eletto consigliere comunale nelle liste del MSI. Un ruolo che fu richiamato a ricoprire senza interruzioni dal 1990 a oggi, eletto prima nelle liste di Alleanza nazionale e poi nel Partito della Libertà al quale aveva convintamente aderito.

In questa sua lunga militanza sui banchi del Consiglio, Zilli ha ricoperto numerosi incarichi istituzionali, da presidente del suo gruppo consigliare a presidente della prima Commissione "Affari generali". Penso di poter dire però che la cosa che gli ha dato soddisfazione più di ogni altra sia stata la sua elezione, il 20 giugno scorso, alla Vicepresidenza del nuovo Consiglio comunale. Una soddisfazione - certo - anche per il prestigio dell'incarico, ma soprattutto - penso - per il riconoscimento da parte di tutto il Consiglio delle sue qualità umane e politiche per essere stato chiamato a essere arbitro dei lavori consigliari. Un arbitro non può essere mai di parte. Può avere le sue idee, ma mai, in nessun momento o occasione, può derogare da quel senso di uguaglianza e giustizia che devono guidare l'attività del Presidente del Consiglio.

E non è un caso - tutt'altro - che, tra le tante battaglie che in oltre vent'anni lo hanno visto protagonista su questi banchi, l'impegno che, senza farne mistero, lo rendeva più fiero sia stato quello profuso nella revisione dello Statuto del Comune di Rimini, il "suo" Statuto come amava dire con orgoglio. La carta cioè che definisce le regole della vita istituzionale della Rimini che lui ha tanto amato.

E' questa l'eredità più grande che Zilli lascia a questo Consiglio comunale: il confronto, il dibattito, persino i contrasti accesi tra idee e visioni diametralmente opposte rispetto al futuro di una città nascono nella città stessa, che oggi chiede ascolto o partecipazione, e si alimentano dentro e fuori le istituzioni. Ma proprio le idee i contrasti, le soluzioni devono potersi risolvere prima di tutto tra queste quattro mura. Perché sono queste quattro mura a garantire e a tutelare quella cosa chiamata democrazia. La politica oggi ha autorizzato tanti italiani a diffidare della politica stessa e delle istituzioni. Ma se nel nome di un simulacro di democrazia oggi l'Istituzione è dileggiata, svilita, ridotta a serva nel nome della demagogia, allora è proprio oggi che dobbiamo riprendere con decisione il senso di un luogo come questo.

Questo dobbiamo ai cittadini e a Oronzo Zilli e non a una telecamera: fare gli amministratori con dignità e consci delle responsabilità di un ruolo complesso. Un ruolo complesso che sta anche a noi rivalutare a partire dai luoghi dove proprio questo ruolo pubblico primariamente si esercita.

Ci può aiutare dunque tenere presente come lo avrebbe esercitato Oronzo Zilli questo ruolo: con passione e competenza, precisione e puntualità nell'affrontare nel merito i problemi, capacità di individuare le soluzioni senza mai scadere nell'attacco personale, nell'offesa. E anche permettetemi di dire con quell'ironia intelligente e garbata con la quale sapeva rimettere al centro le relazioni tra le persone, anche dopo il più acceso dei contrasti.

Sappiamo che Oronzo ha dato tanto ai suoi cari. Vogliamo rimarcare che ha saputo dare molto anche a questo Consiglio e ai tanti che lo hanno conosciuto e con questo sentimento ci stringiamo alla famiglia e al suo dolore."

All'unanimità i consiglieri hanno deciso di devolvere il gettone di presenza all'asilo Baldini, di cui Oronzo Zilli era stato per lunghi anni membro del Consiglio d'amministrazione.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:08