Al via la ricostruzione dei due antichi piastrini del ponte sull'Ausa

Con un referto dell’Assessorato ai Lavori pubblici, la Giunta comunale ha dato il via libera all’intervento per il recupero e la ricollocazione dei due antichi piastrini seicenteschi che ornavano l’antico ponte sull’Ausa di fronte all’Arco d’Augusto, andati parzialmente distrutti nel corso della II Guerra mondiale
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Si tratta dei due piastrini, sormontati da due piccoli obelischi, che furono costruiti nel 1603 quando il Comune ricostruì completamente il ponte dopo i gravissimi danni della terribile pioggia – definita dagli storici seicenteschi un “altro mare” - che nel 1523 fece tracimare l’Ausa, il Mavone e il Marecchia. Oltre che nella memoria, della loro presenza all’ingresso della città rimane una ricca documentazione iconografica e fotografica, ad iniziare dalle incisioni di Bernardino Rosaspina. Col passaggio del fronte il ponte fu distrutto, e con esso i due pilastri, ma, mentre non si salvò nulla della struttura, furono recuperati e depositati al Museo della Città tre elementi lapidei in pietra calcarea riportanti iscrizioni legate alla loro origine.

Con la realizzazione del progetto dell’Architetto Pierluigi Foschi, dirigente dei Musei comunali, e di Marcello Cartoceti, approvato dalla Soprintendenza di Ravenna, prosegue così il processo di riqualificazione dell’intera zona, promosso dall’Amministrazione comunale già negli anni scorsi con l’intervento di riqualificazione dell’area dell’Arco d’Augusto.

Oltre alla ricollocazione dei due pilastri, infatti, il progetto prevede una generale riqualificazione dell’area, recuperando le due spallette murarie, modificando la pavimentazione dei marciapiedi e spostando tutti quegli elementi incongrui che rendono la stessa visione dell’Arco meno bella. In particolare i piastrini saranno ricostruiti delle parti mancanti in pietra analoga a quella esistente per quanto concerne i cosiddetti obelischi e gli elementi annessi, mentre il parallelepipedo di base sarà realizzato in laterizi intonacati. Le sfere terminali saranno realizzate riutilizzando due sfere di pietra conservate nei Musei comunali. La pavimentazione del marciapiede sarà rifatta con lastre di pietra, mentre gli attuali cordoli in cemento armato saranno sostituiti da cordoli in pietra.

La ricostruzione dei due antichi piastrini, proprio per il forte valore identitario dell’operazione, è stata fortemente sentita e promossa dai cittadini, associazioni, commercianti della zona ed in particolare dal comitato promotore della Festa del Borgo San Giovanni e dalla Circoscrizione 2, trovando nella Banca Malatestiana lo sponsor finanziatore del primo stralcio dell’intervento di recupero per l’importo di circa 20.000 euro che serviranno al restauro e alla ricollocazione dei pilastri. A carico del Comune di Rimini il finanziamento dei lavori previsti dal secondo stralcio, per un costo totale dell’intervento di circa 70.000 euro.

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Ultimo aggiornamento

15/05/2023, 17:11