Senza questo ulteriore finanziamento da parte dei soci, avremmo seriamente rischiato di vedere il Fellini chiudere i battenti. Con le conseguenze devastanti che tutti possiamo immaginare: tante persone senza più un lavoro, creditori senza nulla in mano e una città priva di uno strumento fondamentale per il nostro sviluppo. Per questa città laeroporto non è un vezzo, ma è un pilastro per la nostra economia, così come lo è il mare, il Palas, la Fiera. Se parliamo di aeroporto parliamo di lavoro, di economia reale. E a parlare sono le cifre: la ricaduta economica vale circa 900 milioni di euro. Guardiamo alla realtà: qualcuno sa come sarebbe andata la scorsa stagione turistica senza il contributo dellaeroporto? Si parla di un 7% in meno di presenze, non poco soprattutto in un momento di crisi come questo.
Oltretutto, laeroporto diventa ancora più importante in un periodo come quello attuale dove è solo il profilo internazionale di un territorio, in particolare a vocazione turistica, a garantire competitività e redditività di impresa. Un esempio: è noto a tutti che la media dei pernottamenti dei turisti stranieri è ben più alta di quella degli italiani.
Si è chiusa una fase in Italia, quella di una politica aeroportuale fai da te, dove ad ogni campanile corrisponde uno scalo. Finalmente, dopo anni, siamo arrivati al piano nazionale di riorganizzazione degli aeroporti e noi siamo dentro questo piano. Siamo tra i 31 scali ritenuti di rilevanza nazionale, proprio per il nostro ruolo strategico. Ci è stato riconosciuto un ruolo di primo piano e questo, dopo tanti anni di investimenti, porterà dei risultati concreti. Quello fatto ieri è un atto amministrativo importante, che arriva dopo un dibattito acceso, a volte trascinato dagli interessi politici più che da unanalisi reale della situazione. Ho ascoltato le critiche e le osservazioni, più o meno puntuali, ma non ho sentito proposte, non ci sono stati suggerimenti a seguire percorsi alternativi a quello che abbiamo imboccato con convinzione. Vogliamo evitare lepilogo peggiore, il fallimento, e ora stiamo seguendo un percorso, quello del concordato di continuità, che avviene sotto il controllo vigile del Tribunale. Un percorso serio, che ha permesso di innescare un interesse concreto da parte di alcuni partner industriali e aprire ad un maggior azionariato privato e che potrà dare vita ad una nuova politica di gestione.