Con Gerardo Filiberto Dasi se ne va una persona straordinaria, e un protagonista vero della storia di Rimini degli ultimi 60 anni. La sua adorata creatura, le Giornate Internazionali del Pio Manzù, testimoniano solo in parte lavventura quasi secolare di un uomo la cui vicenda umana e professionale ha pochi precedenti nel nostro Paese, e molti di più allestero, negli Stati Uniti.
Da dipendente delle Ferrovie Italiane in quel di Verucchio a organizzatore di eventi di portata mondiale, prima nello scenario favoloso negli anni 60 dellarte contemporanea. Quindi con le sue Giornate internazionali di Rimini, punta delliceberg annuale di unattività intensissima e pignola di relazioni internazionali in campo sociale, politico, culturale, economico, tecnologico che aveva come unico e insostituibile motore proprio Dasi, dal suo piccolo e efficiente Centro di Verucchio.
Protagonista a tutto tondo anche del dibattito locale, vivace, fuori dagli schemi, vulcanico, spendeva ogni giorno dellanno le sue energie per liniziativa che si svolge in ottobre a Rimini. In 44 edizioni Dasi alla nostra città ha regalato momenti e personaggi indimenticabili, icone del Novecento a passeggio per il Novelli o il lungomare. Rimini e il Pio Manzù, la terra dellaccoglienza e le giornate dei confronti internazionali al vertice: un binomio inscindibile. A Rimini, grazie a lui, si trovavano a parlare tranquillamente a pranzo rappresentanti di popoli in guerra negli altri 364 giorni dellanno.
Dal 1999 Gerardo Filiberto Dasi è cittadino onorario di Rimini (a questo link le motivazioni http://archivio.comune.rimini.it/binary/comune_rimini/cittadinanza/Dasi.1228401295.pdf), insieme, tra gli altri, a Giulietta Masina, al Dalai Lama, a Chiara Lubich, a Tonino Guerra. Anche questanno, pur tra mille altre difficoltà che preoccupavano Gerardo, lamministrazione comunale aveva confermato il suo sostegno economico alle Giornate. Di lui ci mancherà la fantasia, il lavoro, il suo essere un sognatore allitaliana che non aveva paura di niente e non si fermava davanti a niente.
Il suo addio, del resto, è in linea con la sua mirabolante avventura umana: una lettera a chi resta, affettuosa, commovente e allo stesso tempo paradossalmente e deliziosamente traboccante di vita, con un auspicio che cogliamo appieno. Le istituzioni del territorio faranno ogni cosa per mantenere intatta leredità culturale e di relazioni del Pio Manzù.
Questo è un impegno che, come Comune di Rimini, ci sentiamo ancora di mantenere a Dasi che adesso ci sta guardando da un balcone sulle nuvole.
Grazie Gerardo per quanto hai fatto per la tua città di adozione.
il ricordo nelle parole del sindaco di Rimini Andrea Gnassi
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