L'obiettivo è trasformare questa esperienza da occasionale a strutturale, aumentandone esponenzialmente numeri e portata, con un duplice vantaggio, alla collettività e ai profughi stessi. Il solo inserimento di tre persone in ognuno dei 65 Civivo attivi in questo momento a Rimini, e impegnati in attività di volontariato su manutenzioni ordinarie, pulizia di parchi e scuole, iniziative di sostegno alla cultura e all’educazione, porterebbe a coinvolgere 200 profughi. Un’idea e un progetto concreti, condivisi ieri pomeriggio nell'incontro avvenuto tra il Comune di Rimini (rappresentato dagli assessori alla protezione sociale, Gloria Lisi, ai rapporti con il territorio, Mattia Morolli, e alla sicurezza, Jamil Sadegholvaad) le associazioni e le cooperative che gestiscono l'accoglienza dei profughi e dei richiedenti protezione internazionale nei progetti CAS (centri di accoglienza straordinaria) e SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati).
Un obbiettivo che andrebbe a potenziare la “buona accoglienza” tramite servizi volontari alla collettività da parte di profughi e richiedenti protezione che, a loro volta, avrebbero così la possibilità di accrescere competenze e conoscenza della lingua e del contesto locale.La presenza dei profughi nei Ci.Vi.Vo è particolarmente attiva nei servizi di manutenzione nelle scuole, nella cura del verde, in interventi di prossimità nelle strade e negli spazi dei quartieri.
“Obbiettivi condivisi e precedenti positivi - è il commento dell'assessore Mattia Morolli – sono il migliore auspicio verso questo progetto di buona accoglienza dei profughi e richiedenti protezione. La sperimentazione nelle nostre scuole ha generato l'idea di strutturare questa esperienza pilota, allargandola ad altri contesti in tutti i quartieri e le zone della città. Un modo virtuoso di intendere l'accoglienza e di inserirsi in una comunità, quella riminese, molto attenta e disponibile verso questi giovani e volenterosi ragazzi. Una sorta di modello locale di accoglienza virtuosa - in un quadro nazionale non sempre impeccabile da questo punto di vista – frutto della condivisione operativa del Comune con le associazioni e le cooperative in prima fila nell'accoglienza. L'incontro di ieri è stato un primo passo di un percorso che entrerà a breve nei dettagli più operativi”