L’abolizione da parte della Camera dei deputati della parity rate con un emendamento al ddl concorrenza è una bella notizia che consente finalmente agli hotel affiliati alle grandi piattaforme on line di offrire, se lo ritengono, sul proprio sito web un prezzo più basso, una specificazione della propria offerta, lasciando che sia il mercato e non mega piattaforme con base all’estero a imporre i prezzi e comunicazione dei servizi. Crediamo sia finalmente giunto il momento di un’approfondita riflessione sulla necessità sempre più sentita dall’operatore di poter liberamente praticare politiche di prezzo flessibili in funzione della stagionalità, del weekend, degli eventi territoriali di maggior richiamo o delle tecniche di marketing più efficaci per la commercializzazione on line.
La parity rate, ossia le clausole che vincolavano gli alberghi a non offrire, sia on line che off line le proprie strutture a prezzi e condizioni migliori rispetto a quelle inserite sui grandi portali di prenotazione delle agenzie di viaggio on line, ingessava le imprese senza tutelare davvero il consumatore e senza una reale (per il consumatore) corrispondenza del prezzo pagato alla qualità dei servizi ricevuti.”