L’Assessore alla Protezione sociale Kristian Gianfreda: “la casa è la prima condizione per riscattarsi e riprendere in mano la propria vita”
Prosegue e si rafforza sempre di più l’esperienza dell’Albergo sociale, uno strumento promosso dal Comune di Rimini insieme al mondo del terzo settore per rispondere all’emergenza abitativa attraverso la messa a disposizione di un alloggio per chi si trova in stato di indigenza e rischia di cadere nel disagio sociale. Una realtà innovativa che nel corso degli anni ha dimostrato di funzionare bene e che dunque il Distretto di Rimini, alla luce dell’aggravarsi della situazione economica generale e di una generale precarizzazione dei rapporti di lavoro, a cui si aggiunge anche una contrazione dell’offerta di mercato, ha deciso di estendere e rinnovare per il periodo che va dal 1° giugno 2022 al 31 dicembre 2024 mediante un finanziamento totale di 362 mila euro e l’avvio del procedimento di istruttoria pubblica.
Il ‘nuovo’ albergo sociale dovrà avere 20 stanze (con capienza differenziata) finalizzate ad ospitare i nuclei familiari individuati dai servizi sociali territoriali del distretto di Rimini. Nuclei ai quali dovrà essere affiancato un team di professioniste e professionisti impegnato nella costruzione di appositi percorsi di crescita, di formazione e di orientamento allo scopo di accompagnarli verso la piena autonomia e di favorire tutto quello che concerne l’ambito relazione. Generalmente, si tratta di persone in forte difficoltà che rischiano di vivere in strada o che vivono in dormitori o in strutture su cui grava il provvedimento di sfratto. Una categoria riassunta con il termine Ethos (acronimo inglese traducibile con ‘Tipologia europea sulla condizione di senza dimora e sull’esclusione abitativa’), ovvero coloro che sono impossibilitati a provvedere al reperimento o al mantenimento di un’abitazione.
“L’albergo sociale è ormai un architrave del nostro welfare: una realtà fondamentale in grado di agire sia sulla prevenzione sia sulla risposta immediata a casi di povertà estrema – spiega l’Assessore alla Protezione sociale del Comune di Rimini Kristian Gianfreda -. Una persona può ripartire e riscattarsi da una situazione di disagio economico se è messa nelle condizioni di poterlo fare, e la prima condizione è proprio quella di avere un tetto, un posto dove stare, dove dormire, lavarsi, essere ascoltati e cominciare a ricostruire, passo dopo passo, un nuovo futuro. Senza una casa tutto questo è impossibile, impensabile. Con lo strumento dell’albergo sociale, dunque, vogliamo non solo garantire una risposta tempestiva a situazioni d’emergenza, ma costruire le fondamenta per permettere a queste famiglie di rimettere in piedi la propria vita e di ricominciare. A fare da filo conduttore al progetto è un welfare di tipo proattivo e capacitante, che è alla base di tutte le politiche sociali che come amministrazione locale riminese stiamo portando avanti, allo scopo di valorizzazione il potenziale di ciascun cittadino e di rigenerare la comunità in senso nuovo". E aggiunge: "L’albergo sociale è il primo tassello necessario, ma non esaustivo, degli interventi nell’ambito delle politiche abitative. Il prossimo passo sarà intervenire sul mercato immobiliare privato per facilitare l’accesso a chi lavora ma non è in possesso di garanzie”.
L’inserimento ha una durata massima di tre mesi eventualmente prorogabili a seguito della ridefinizione del progetto di supporto. Questo periodo, infatti, viene considerato un tempo utile per la risoluzione delle problematiche che hanno determinato la condizione di fragilità e, di conseguenza, l’esigenza immediata di un alloggio.