Servizi educativi: approvate le linee di indirizzo per la concessione delle scuole primarie come sedi di centri estivi dai 3 ai 17 anni

Qualità e accessibilità, con particolare attenzione all’inclusione sociale e al sostegno alla disabilità.

Data di pubblicazione

Approvate le linee guida per la concessione degli edifici e delle attrezzature scolastiche delle scuole primarie di proprietà comunale per l’organizzazione dei servizi dei centri estivi in vista della prossima estate.

La giunta comunale nell’ultima seduta ha definito la cornice di riferimento generale all’interno della quale strutturare l’organizzazione dei singoli servizi per i centri estivi rivolti a bambini e adolescenti.

Il concetto alla base è quello di sviluppare le modalità attraverso cui soddisfare l’esigenza da parte dei cittadini di poter usufruire di servizi educativi di qualità anche nel periodo estivo, con servizi tesi ad organizzare il tempo libero dei bambini e dei ragazzi con proposte ludiche ed educative attraverso attività incentrate attorno i principi di base contenuti nella legge regionale come lo sviluppo dell’identità e alla socializzazione; l’accoglienza e la massima integrazione delle diversità, favorire la conoscenza del territorio, prevenire il disagio giovanile, realizzando nel contempo un valido contributo alle famiglie.

In particolare le linee guida approvate dalla giunta riguardano ogni anno un numero variabile di scuole riminesi (in media circa quindici) che sono in fase di individuazione attraverso verifiche in corso con gli istituti scolastici circa la disponibilità degli immobili e la compatibilità rispetto ad eventuali interventi manutentivi programmati, abitualmente concentrati nel periodo estivo, da mettere a disposizione -grazie ad una convenzione già stipulata dall’Amministrazione con le istituzioni scolastiche -per essere utilizzati fuori dall’orario del servizio scolastico, con temporanea concessione, per attività che realizzino la funzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile.

Anche per la realizzazione dei centri estivi 2025 l’Amministrazione comunale coinvolgerà, mediante lo strumento dell’istruttoria pubblica, i soggetti del terzo settore e altri soggetti privati, anche aventi scopo di lucro, che offrono servizi di pubblica utilità e di rilevante interesse sociale. Tra i criteri qualitativi previsti per la concessione degli spazi:

 

·       Accoglienza aperta e completa di bambini con disabilità, con presentazione di uno specifico progetto educativo di inclusione

·       Tempo di permanenza

·       Ampiezza quantitativa e qualitativa dell’accoglienza

·       Orario giornaliero di apertura

·       Periodo di realizzazione dei Centri Estivi

·       Presenza di un responsabile con ruolo di coordinatore

·       Presenza di personale non volontario qualificato

·        Somministrazione di pasti

·       Massima sostenibilità degli oneri per l’utenza

 

Le linee guida appena individuate sono un primo passo operativo e servono per partire con le procedure di individuazione degli spazi e dei soggetti, in maniera tale da essere pienamente operativi per la stagione estiva.

“Un servizio pensato – spiega Chiara Bellini, vicesindaca con delega alle politiche educative – per essere sempre più in sintonia con i mutati bisogni della città. Il punto di partenza è che i centri estivi rappresentano a tutti gli effetti un momento educativo, che, come Amministrazione, scegliamo di improntare a parametri di qualità e accessibilità, con particolare attenzione all’inclusione sociale e al sostegno alla disabilità. La qualità è l’altro criterio ispiratore, perché è mutata l’aspettativa delle famiglie nei confronti dei centri estivi da cui, a differenza di un passato nemmeno troppo remoto, si aspettano quella stessa socialità che di inverno trovano negli ambienti scolastici. Sottolineo infine l’importanza strategica che un centro estivo di qualità ed inclusivo riveste per noi donne. Siamo nel mese dedicato ai diritti delle donne, l’8 marzo, pochi giorni fa, abbiamo premiato otto donne imprenditrici, tutte hanno fatto una riflessione sulla disparità nei carichi di cura famigliare, ancora troppo sbilanciato sulle donne. La strada da fare è tanta, ma un servizio come questo è un passo importante che ogni anno facciamo per offrire nuovi servizi ai nuovi bisogni delle famiglie riminesi”.

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Ultimo aggiornamento

10/03/2025, 11:40