Agostiniani 2024: giovedì 22 agosto sul grande schermo sotto le stelle torna il capolavoro di Fellini “8½”

Omaggio a Marcello Mastroianni a cento anni dalla nascita

Data di pubblicazione
Difficile trovare nella storia del cinema un’affinità, una complicità, come quella che univa Federico Fellini e Marcello Mastroianni, l’antidivo, l’attore che giocava sul suo essere un sex symbol e che del regista è stato l’alter ego. Un sodalizio che ha segnato la storia di un’epoca. “Amo gli attori che non arrivano troppo ben preparati – diceva Fellini - e da questo punto di vista Mastroianni è una gioia. Lui non si preoccupa per tempo di quello che accadrà. Si cala nel personaggio senza fare domande”. E i personaggi che Fellini ha affidato a Mastroianni si portano tutti dentro un pezzo di vita del riminese: da Marcello, l’intellettuale disincantato de La dolce vita , a Snaporaz, l’ex vitellone de La città delle donne , da Pippo di Ginger e Fred , il vecchio ballerino di tip-tap al tempo della televisione commerciale. Fino al più autobiografico di tutti, il protagonista del film che ha inventato un genere e allargato i confini del cinema: Guido di , il regista in crisi esistenziale e creativa.
 
Ed è proprio con la proiezione a ingresso libero  di questo capolavoro di Fellini, il suo terzo Oscar dei 5 vinti, che giovedì 22 agosto alle 21.15, alla corte degli Agostiniani, si ricorderanno i 100 anni della nascita di Marcello Mastroianni , il Mandrake di Frosinone, come affettuosamente il regista definì l’amico in un numero speciale della rivista “Vogue”, citando il mago disegnato da Lee Falk e di cui l’attore indosserà il costume in Intervista . A introdurre la serata, lo storico Davide Bagnaresi , biografo del giovane Federico.
 
“È qualcosa tra una sgangherata seduta psicoanalitica e un disordinato esame di coscienza, in un’atmosfera da limbo: un film malinconico, quasi funebre, ma decisamente comico”. Con queste parole, nel febbraio 1963, Federico Fellini introduce alla stampa 8 ½ : un film che racconta tutto tormento del suo protagonista. Spaesato e ritiratosi volontariamente in una stazione termale per curarsi Guido Anselmi (interpretato da Marcello Mastroianni) inizia a rifugiarsi nei ricordi e nei desideri per ritrovare il senso della sua arte. E mentre fanno capolino la sua Romagna e la casa della nonna (il ricovero in cui tutti noi torneremmo per cercare un po' di quiete) irrompono figure del passato e della sua fantasia (la Saraghina, per esempio, che rappresenta la prima traumatica e mai espiata esperienza con il sesso femminile). Dopo tanta sofferenza interiore, all’improvviso, avviene il miracolo: la riconquistata pace che coincide con ritorno della creatività. Tutti i personaggi della sua vita (reali o di fantasia) possono finalmente prendersi per mano, in un carosello che tanto ricorda il circo equestre.

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Ultimo aggiornamento

20/12/2024, 13:34